Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha ridotto il contributo concesso ad Alia per realizzare l’hub del tessile in via Paronese e la multiutility ha presentato ricorso al Tar del Lazio, ricorso che è stato discusso ieri. Alia era risultata seconda nella graduatoria nazionale per la realizzazione di interventi faro di economia circolare, con il progetto del nuovo impianto di selezione dei rifiuti tessili derivanti da scarti di produzione o post-consumo, per garantirne il successivo riutilizzo e riciclo. Tramite il bando, Alia si aspettava di ricevere circa 3,6 milioni di fondi del Pnrr, pari al 35% del differenziale tra l’investimento innovativo prospettato (di importo prossimo ai 19 milioni) ed uno simile con tecnologia tradizionale (stimato da Alia in 8,7 milioni). Il Ministero, che pure ha valutato il progetto di Alia secondo in graduatoria nazionale, ha assegnato invece soltanto poco più di 2 milioni con un primo decreto. Alia contesta un errore di applicazione dei criteri con cui stabilire il tetto del 10% e del 35% delle spese ammissibili per acquisto dei terreni e opere murarie fissati dalla legge. L’interpretazione data dal Ministero, secondo Alia è dettata da metodologie di calcolo illogiche e irrazionali. Lo stesso ministero, peraltro, nei mesi successivi ha operato in autotutela rivedendo i criteri adottati per computare i tetti alle spese ammissibili, ma il ricalcolo ha ulteriormente penalizzato Alia, alla quale alla fine sono stati assegnati soltanto 855.591 euro, rispetto ai 3,6 milioni richiesti.
Gli avvocati di Alia hanno contestato vizi di illogicità e arbitarietà nei due provvedimenti: la commissione giudicante e il Ministero avrebbero ridotto discrezionalmente l’entità del contributo rispetto alla misura del 35% fissata in sede europea e recepita dalla lex specialis di gara, provocando “l’effetto concreto di pregiudicare la sostenibilità economico-finanziaria di un intervento che è stato valutato pienamente funzionale agli obiettivi di economia circolare che la misura intendeva realizzare”.
I lavori per costruire l’hub del tessile, che dovrebbero concludersi nel 2026, sono iniziati un mese fa. Rispetto alle stime iniziali, il costo complessivo dell’intervento ammonta a 29,5 milioni di euro, cresciuto dunque di oltre 10 milioni rispetto a due anni fa. Le maggiori spese sono dovute alle schermature dei campi elettromagnetici, alle opere di spostamento dei sottoservizi ed altre migliorie accessorie apportate nel corso dell’iter progettuale.
Alia, che confida nelle sentenze della giustizia amministrativa per vedersi riconosciuti i 3,6 milioni del Pnrr, assicura che l’hub del tessile sarà comunque portato a termine anche con un maggior investimento proprio, perché il progetto è ritenuto un’opera strategica per il distretto e per il territorio pratese.