23 Giugno 2024

Il Borgo Tutto è Vita pronto ad accogliere i malati nella Casa del Grano

Sarà un luogo aperto a chi vuole superare «i dolori della vita» e farlo in comunità. Sabato 29 e domenica 30 giugno inaugurazione della parte di «sopra» con una serie di iniziative


Quando chiediamo a padre Guidalberto Bormolini di spiegare che cos’è il Borgo Tutto è Vita a chi non lo conosce, lui non ha dubbi e prende a prestito il verso di una canzone di Franco Battiato: «Mi è ritornata voglia di pregare / Seguendo la tenacia dei padri del deserto / Per quelli che hanno perso da tempo la loro via / Per chi non riesce a sopportare i dolori dell’esistenza». Il cantautore siciliano morto nel 2021 è stato uno dei principali testimonial di questo ambizioso progetto dei Ricostruttori nella Preghiera: creare un luogo di ritrovo per chi ha perso la via, per chi sta soffrendo, «persone – sottolinea padre Guidalberto – che qui possono venire per fare comunità».

 

 

Dopo quella avvenuta lo scorso anno a giugno, si avvicina una nuova inaugurazione per il paese abbandonato sull’Appennino pratese, nel Comune di Cantagallo, e ricostruito pietra su pietra, in tutta la sua bellezza selvaggia e accogliente allo stesso tempo. Sabato 29 e domenica 30 giugno sono in programma due giorni ricchi di iniziative per festeggiare la conclusione dei lavori nella parte «sopra» del Borgo. «Anche se gli interventi proseguono – tiene a precisare il religioso, superiore dei Ricostruttori nella Preghiera di Prato – dobbiamo ancora restaurare la “torre”, un antico edificio rurale sulla collina, fuori dal Borgo, e aprire il cantiere per l’hospice». Sì perché come abbiamo avuto modo di anticipare più volte su queste pagine, l’accoglienza dei malati, in particolare quelli inguaribili e terminali, verrà fatta attraverso una struttura inserita nel servizio sanitario pubblico grazie a un accordo con la Regione Toscana. Il parere positivo è già arrivato, non appena questo spazio sarà pronto, entrerà in funzione.

Se questo servizio sarà attivato nel 2025 – secondo le previsioni dei Ricostruttori – già a partire dal mese di luglio inizierà l’accoglienza di persone che vivono un momento di sofferenza, «chi non riesce a sopportare i dolori dell’esistenza», per usare di nuovo le parole di Battiato. «Per loro è già pronta la “Casa del Grano” – dice ancora padre Guidalberto – una struttura residenziale dove c’è una comunità aperta all’accoglienza, dove personale qualificato, supportato da volontari, si impegnerà ad accompagnare e sostenere chi ha bisogno». Le richieste di ospitalità stanno già arrivando, i posti disponibili sono venticinque.

 

 

Se questa scommessa – quella di recuperare un intero Borgo composto da una decina di case diroccate – è stata vinta, lo si deve anche al coinvolgimento di tantissimi volontari che ogni fine settimana, da mesi, si recano sull’Appennino della provincia pratese per dare una mano. Un apporto straordinario, braccia e sorrisi inaspettati che arrivano disponibili a fare fatica per tirare su muri, rifare intonaci, verniciare pareti e sistemare i vecchi tetti sfondati dalle intemperie. Facendo un giro per il Borgo si possono già ammirare la Casa del Pane, un edificio dedicato alla forneria e alla foresteria, la Casa delle arti e la Casa incontri con la cripta in pietra naturale e la volta a botte. Non manca il progetto agricolo: sul ripido versante che guarda la valle sono stati creati terrazzamenti con aiuole rialzate per gli ortaggi.

Guarda: dentro il Borgo Tutto è Vita, il villaggio eco-sostenibile nei boschi dell’Appennino pratese

I Ricostruttori nella Preghiera da tempo gestiscono Villa del Palco per conto della diocesi di Prato, sono una realtà di religiosi e laici cattolici, che ha tra i propri carismi quello del dialogo ecumenico e interreligioso. Impronta che caratterizza in particolare il Borgo Tutto è Vita, dove due ambienti sono stati dedicati alla preghiera. C’è una sala ecumenica cristiana e una sala di meditazione senza segni religiosi, «perché la Chiesa cattolica, che appunto significa “universale”, deve essere pronta a dialogare con tutti», conclude padre Guidalberto. Questo legame speciale, interreligioso, improntato al dialogo, è confermato dal fatto che alla realizzazione del Borgo Tutto è Vita ha partecipato anche la comunità buddista italiana con oltre 300mila euro di contributi versati negli anni, frutto del «loro» 8 per mille.

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