“Grande assente del dibattito politico cittadino è la questione dei fondi Pnrr a Prato e più in generale delle fonti di finanziamento di tanti progetti affatto ambiziosi in effetti, che i candidati del derby del partito trasversale degli affari hanno promesso in queste settimane di campagna elettorale”. A dirlo è la lista Alternativa per i Beni Comuni, che sostiene la candidatura a sindaco di Paola Battaglieri. “Ci auguriamo che Cenni e Bugetti – che più di tutti ambiscono alla carica di sindaco – conoscano questi progetti perché la prossima amministrazione dovrà inevitabilmente fare i conti con la realizzazione di quelli voluti dalla giunta Biffoni, che per l’occasione ha acceso almeno una dozzina di mutui, trascurando vari aspetti come il risanamento del territorio da rischi-idrogeologici – prosegue la lista -. Dei 50 interventi totali inoltre il 74% è ancora in fase di gara e corre l’obbligo di ricordare che tutti questi interventi dovranno essere finiti entro il 2026, collaudati e consegnati se non si vuol rischiare di perdere il cofinanziamento con l’ulteriore esborso di risorse comunali”. “Del documento strategico NEXT GENERATION PRATO infatti resta poco. Delle 24 schede progetto, a portfolio di progetti che avrebbero dovuto aprire nuovi spunti di sviluppo per la città intorno ai concetti di innovazione, coesione e rigenerazione, restano una manciata di interventi che sono stati finanziati dai fondi europei. Leggendo il documento di indirizzo per il Recovery Fund, viene un senso di stordimento, da un programma ambizioso ad una realtà minimalista, dove solo in minima parte si è data voce a quanto declamato. I numeri non mentono: 75mln.€ di investimenti di cui circa 45mln.€ a carico del PNRR e quasi la metà con circa
30mln.€ tra fondi propri e trasferimenti regionali. Altri 15mln.€ il valore dei progetti presentati ma non finanziati. Soltanto un intervento di manutenzione straordinaria di risagomatura dei fossi trova spazio nel piano locale e non arriva neppure a toccare l’8% delle risorse complessive. A fare da fanalino di coda poi è il capitolo del sociale con appena 2,8mln.€ destinati alla riqualificazione dell’Assessorato di via Roma per gli uffici e soltanto uno, legato al recupero dell’ex-IPAB in via Zarini, riguarda interventi di recupero per finalità residenziali, in un contesto di emergenza abitativa allarmante a Prato, con oltre 830 famiglie colpite da sfratto per morosità incolpevole. L’impressione è quella di progetti apprezzabili solo sui rendering, in parte pari al minimo sindacale come su scuola o cultura per la messa in sicurezza degli edifici pubblici, dove quello che conta di più è la narrazione veicolata attraverso campagne mediatiche costose, progetti vacui altrettanto costosi, dove mai si rende al cittadino un riscontro reale sugli obiettivi raggiunti, pur continuando a declamare il rilancio della partecipazione civica”, conclude Alternativa per i Beni Comuni.