26 Giugno 2024

Al Pecci due nuove mostre al femminile, domani l’inaugurazione

"Colorescenze" riunisce 12 artiste toscane che si interrogano sul futuro, "Hide me in your belly" è la prima in italia di un'artista cinese


“Colorescenze. Artiste, toscana, futuro” e “Hide me in your belly”. Sono le due nuove mostre che verranno inaugurate domani al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. La prima, “Colorescenze”, è curata dal direttore del Pecci Stefano Collicelli Cagol e da Elena Magini e sarà visibile fino al 13 ottobre. L’esposizione riunisce dodici artiste, toscane di origine o di adozione, appartenenti a diverse generazioni e impegnate nella produzione di nuove forme e nuovi immaginari con materiali spesso raccolti sul territorio, sempre capaci di suggerire strumenti e vocaboli inaspettati per costruire il futuro. Il titolo è esemplificativo: una parola ispirata da un collage di Lucia Marcucci che sembra unire – attraverso il riferimento al colore e alla conoscenza – universi differenti, ma mai come oggi così vicini: l’arte, la scienza e la sapienza. Nel sistema dell’arte contemporanea questo gruppo di artiste straordinarie racconta l’unicità del contesto toscano, caratterizzato da una presenza capillare di creatività che lo differenzia dalla concentrazione di altre regioni italiane. Le opere traggono linfa dalle comunità di riferimento, dai materiali trovati –naturali o artificiali –, dalla possibilità di collaborare con maestranze artigiane e da una relazione dialogica con il paesaggio.

Fino all’8 settembre sarà possibile ammirare anche “Hide me in your belly”, la prima personale in Italia di Yu Ji, artista cinese che si è imposta all’attenzione internazionale con la Biennale d’arte di Venezia del 2019. La mostra nasce dal confronto quotidiano con il contesto della città di Prato e gli spazi del Centro Pecci dentro i quali l’artista produrrà nuove opere accanto a già esistenti. L’artista, nata a Shangai nel 1985, ha trascorso due mesi in residenza a Prato insieme a suo figlio, trasformando questo spazio del Centro Pecci nel suo studio. Yu Ji ha interpretato la curva dell’Ala Piccola Nio come l’interno a spirale di una conchiglia o di una chiocciola, una struttura che offre riparo a chi la abita, spesso un ricercato nutrimento per altre creature, come confermano tanti piatti prelibati. Il titolo della mostra richiama il mondo delle favole, dove l’invito a nascondersi nella pancia può servire sia a proteggere, sia a trarre in inganno il malcapitato, spingendolo verso l’essere mangiato. Questa ambiguità pervade anche la ricerca artistica di Yu Ji, una pratica aperta e in continua trasformazione. La mostra, infatti, è parte di una ricerca avviata dall’artista nel 2023 presso il CCA Berlin con la mostra Miss Shell, Delta, and Two Noughts. Alcune sculture di gesso realizzate in quell’occasione sono state trasformate per la mostra di Prato, attraverso un processo di continua rimodellazione. Altre sculture in cemento, che avevano già raggiunto la loro conformazione definitiva, sono state invece ricontestualizzate in questo nuovo spazio espositivo.

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