Si chiama Carlo Andrea Pozzi, ha 55 anni ed è lui il vincitore della “riffa” ideata dalla Lega di Prato, che nei giorni scorsi aveva messo in palio un posto in lista per chi avesse presentato l’idea più innovativa per Prato. Pozzi ha proposto l’introduzione di una “carta del residente”, a un costo all’anno da valutare nel dettaglio, che permetterà di accedere gratis ai musei, di visitare le mostre temporanee con una riduzione del 50%, uno sconto sempre del 50% delle tariffe dei parcheggi comunali, la gratuità di tutti i parcheggi nelle giornate di domenica e il permesso gratuito nell’area di residenza. In merito alla sua partecipazione, il candidato ha dichiarato: “La verità è che ero tranquillamente seduto sul divano quando ho visto il post della Lega su Facebook e ho risposto. Non immaginavo che questa decisione spontanea avrebbe portato a tanto”. Carlo Andrea Pozzi risiede nel centro storico di Prato dal 2003. Professionista nel campo della formazione, appassionato d’auto d’epoca e di sci, malgrado le bizzarrie della neve, è sposato e non ha figli.
“Con l’aggiudicazione del ‘Proponi e Vinci’, promosso per incentivare la partecipazione attiva dei cittadini nella vita politica e sociale della nostra città, Carlo Andrea Pozzi ha accettato ieri la candidatura al consiglio comunale nella lista della Lega. La sua proposta innovativa e ben strutturata si è distinta tra numerose idee, alcune interessanti, dimostrando un chiaro impegno per il miglioramento della comunità. Dopo un proficuo colloquio con i nostri membri, ha deciso non soltanto di correre come indipendente, ma anche di iscriversi alla Lega, condividendo pienamente i valori e gli obiettivi che ne caratterizzano l’azione”, fa sapere il direttivo di Prato della Lega in una nota. “Siamo fieri di accogliere Carlo Andrea Pozzi nelle nostre fila e anticipiamo con entusiasmo il suo contributo, sicuri che il suo impegno e la sua visione forniranno apporti significativi e positivi per la nostra comunità”, ha sottolineato il segretario provinciale Daniele Spada che, in qualità di pubblico ufficiale, ha visto il neocandidato sottoscrivere l’accettazione della candidatura.
