Gianni Cenni, candidato sindaco di Prato del centrodestra, oggi, insieme a due esponenti della Lega – il segretario provinciale, Daniele Spada, e il vicepresidente del Consiglio comunale, Claudiu Stanasel – ha presentato le proposte contenute nel programma elettorale sul tema dell’integrazione: un coordinamento rappresentativo di tutte le comunità straniere presenti a Prato e un laboratorio di mediazione linguistica.
L’esempio di come il centrodestra intende l’integrazione arriva dall’esperienza di Stanasel, romeno con cittadinanza italiana dallo scorso anno : “Cinque anni fa, ad appena 23 anni, mi è stata data la possibilità di ricoprire il ruolo più importante per l’opposizione, cioè il vicepresidente del Consiglio comunale. Penso che sia la dimostrazione più tangibile di cosa il centrodestra intenda quando parla di integrazione”.
Le due proposte nel dettaglio: la prima, un coordinamento strutturato e permanente che metta insieme i referenti di tutte le comunità straniere che abitano a Prato e che costituisca un filo diretto con l’amministrazione comunale, un ponte che, attraverso lo scambio e il dialogo, deve unire davvero; la seconda, invece, conta sulla collaborazione del Governo centrale: la creazione di un laboratorio per le comunità straniere nel quale, attraverso la mediazione linguistica, concentrare la condivisione, spiegazione, illustrazione delle regole che, una volta veicolate, devono essere rispettate. “Nulla di nuovo, dirà qualcuno. Il nuovo, secondo noi – il commento di Gianni Cenni – sta nel fatto che occorre evidentemente cambiare metodo per ottenere risultati più efficaci rispetto a quelli arrivati fino ad ora”.
Integrazione come insieme, come comunità, come territorio e come terreno su cui coniugare diritti e doveri che devono stare sullo stesso piano.
Daniele Spada ha parlato di Prato come “modello di integrazione per tutta Italia” e ha parlato della scuola come presidio facendo riferimento al ministro dell’Istruzione Valditara: “Tenere in classe uno studente che ascolta per ore un insegnante senza capire una sola parola – ha detto – non è integrazione ma esclusione”.