La provincia di Prato è quella in cui gli imprenditori del Terziario toscano percepiscono il minore livello di sicurezza. È quanto emerge dalla ricerca condotta da Format Research e dall’Osservatorio congiunturale di Confcommercio Toscana, che hanno elaborato un focus sulla legalità e la sicurezza a livello regionale. L’iniziativa è sorta in concomitanza con la Giornata organizzata dalla Confederazione in tutta Italia, intitolata Legalità, ci piace!, appuntamento pensato per fare luce su quanto i fenomeni criminosi incidano sull’attività delle imprese rappresentate.
L’indagine, che ha preso in esame un vasto campione di imprenditori del territorio, ha messo subito in evidenza come Prato stacchi le altre province toscane in termini di percezione del minor grado di sicurezza, correlata a fenomeni di microcriminalità come taccheggi o atti vandalici: è prima in classifica con il 55,7%, seguita a netta distanza da Pisa (40,7%) e Firenze (38,1%).
Agli imprenditori è stato poi chiesto se il problema dell’esposizione delle imprese a fenomeni di microcriminalità (come furti, atti di vandalismo, rapine) venga da loro percepito come particolarmente grave: a Prato il 70,8% ha risposto di sì, collocando la provincia al quarto posto, dopo Livorno, Firenze e Arezzo.
La provincia di Prato si riprende la maglia nera anche in relazione alla domanda “Se come impresa si ritenga la presenza delle forze dell’ordine sul territorio abbastanza o totalmente inadeguata”. Anche in questo caso è prima per esito negativo, con il 63%, e stacca di poco Pisa e Firenze.
“Il tema della sicurezza – è il commento di Confcommercio – è uno dei punti su cui ci confronteremo con i candidati a sindaco (Giovedì 30 maggio all’Art Hotel di Viale della Repubblica 289, alle 15.30), con l’intento di individuare le traiettorie più congrue per gestire la questione”.