Prevedere l’introduzione di un codice Ateco che individui in maniera univoca le imprese di cernita degli indumenti usati, costituzione all’interno dell’assessorato all’ambiente o allo sviluppo economico di una specifica delega sull’economia circolare tessile, previsione di una stretta collaborazione fra Alia e il distretto del riuso e del riciclo soprattutto in ottica hub del tessile, e sostegno in tutte le sedi istituzionali delle esigenze del distretto tessile. E’ l’impegno sottoscritto dalla candidata sindaca del centrosinistra Ilaria Bugetti durante l’incontro col presidente del Corertex, Raffaello De Salvo. Il consorzio per il riuso e il riciclo tessile ha infatti sottoposto alla candidata un documento con quattro impegni precisi per il settore, ottenendo piena sinergia di intenti da Bugetti.
Il Corertex conta su una trentina di imprese associate, per un fatturato che supera gli 80 milioni di euro e circa 300 addetti. “Il sostegno all’economia circolare del nostro tessuto produttivo è per me fondamentale – spiega Bugetti -. Un tema che in campo tessile raggiunge la declinazione più alta e completa perché fa parte del dna del nostro distretto. Salvaguardare le professionalità e vedersi riconosciuto dall’Europa un ruolo di primo piano in fatto di sostenibilità produttiva, saranno azioni prioritarie. Fondamentale per il settore sarà il anche il decreto End of Waste che ancora il governo non ha approvato. Dovremo continuare a farci promotori di questa esigenza del territorio fino a che non diventerà realtà. Stesso impegno per rendere una misura stabile il contributo statale al distretto per sostenere gli investimenti in transizione ecologica e innovazione”. Entrando nel dettaglio del documento, il Corertex chiede di risolvere le incertezze dettate dalla mancanza di un codice Ateco specifico per il settore. Una situazione che genera incertezze, errori e difficoltà d’accesso a possibili agevolazioni. Poi ci sono i nodi dell’Epr e dell’End of Waste, e la richiesta di una commissione consiliare permanente in Comune d’ascolto degli attori rappresentativi del territorio su tessile, riuso e riciclo. Si continua con la richiesta di “sfruttare le sinergie e il know how disponibili sul territorio” nell’ambito dell’hub del tessile, “potenziando la raccolta in contenitori dei rifiuti tessili civili e abbandonando la raccolta porta a porta degli stessi, considerata economicamente dispersiva e non idonea al corretto recupero”. L’ultimo punto è quello della rappresentanza a livello nazionale ed europeo, “incentivando la cultura del riuso e riciclo e intercettando fondi europei destinati alla transizione ecologica a favore del territorio pratese per aziende già consolidate o giovani start up in grado di produrre innovazione di valore”.