Esponenti del comitato ambientale di Casale hanno di recente pubblicato la foto del sito di inerti al casello di Prato Ovest, che mostra la spianata di cementificazione di circa 7 ettari per il cantiere CB01 di Autostrade Spa per l’ampliamento della terza corsia dell’A11. A detta dello stesso comitato, per compensare l’impatto idraulico ci vorrebbe una cassa di espansione della grandezza di circa 7000mq di superficie, che non pare essere parte del progetto. Al contrario il piano strutturale promosso dalla giunta PD prevede ulteriore consumo di 17 ettari di suolo agricolo e 27 di urbano, di cui fa parte anche l’ultima variante di aprile al Piano Operativo, che prevede per la zona della Querce un nuovo supermercato, parcheggi e palazzine in aree verdi proprio in zona alluvionale a rischio elevato, in cambio dello sfondamento di una strada in zona Macrolotto (via Sabadell). Con 110 ettari di terreno consumati negli ultimi quindici anni di giunte Cenni e Biffoni e +14% di suolo cementificato, Prato ha scalato la classifica delle quindici città più coperte da cemento secondo i dati SNPA 2023, fino a trovarsi sommersa di fango”. A dirlo è la lista Alternativa per i Beni Comuni, che sostiene la candidatura di Paola Battaglieri alle prossime elezioni amministrative di Prato.
“A fronte di ulteriore impermeabilizzazione del suolo, a solo pochi mesi dall’alluvione che ha distrutto e ucciso anche sul territorio di Prato è davvero paradossale che questo fenomeno di emergenza climatica, prodotta proprio da scelte scellerate di cementificazione, non venga neppure citato una volta nei programmi di coalizione di Bugetti e Cenni, in cui appunto non compare la parola “alluvione”, prosegue la lista, che rileva come “nel programma di FdI” sia “del tutto assente il problema del consumo di suolo”. Non manca una stoccata anche alla candidata di centrosinistra: “La coalizione a sostegno della candidata Bugetti sembra invece essersi accorta almeno a parole dell’emergenza climatica e nella sezione urbanistica del programma parla di “consumo di suolo -1” e “consumo di suolo agricolo 0″, salvo poi riproporre il sistema di perequazione delle aree di trasformazione, i cui effetti devastanti sono tangibili e del tutto in contrasto con certi propositi. Chissà se davvero appena eletta Bugetti fermerà lo scempio a Casale e a La Querce come in altre frazioni, o se farà da spergiuro come il predecessore Biffoni”, conclude Alternativa per i Beni Comuni.