Conferita allo scienziato pratese Luca Bindi la medaglia dei XL per le Scienze Fisiche e Naturali
Nuovo riconoscimento per il direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Firenze, già pluripremiato per la scoperta dei quasicristalli
L’Accademia Nazionale delle Scienze ha conferito oggi allo scienziato pratese Luca Bindi la medaglia dei XL per le Scienze Fisiche e Naturali 2024, in virtù della sua eccellenza scientifica riconosciuta a livello internazionale. La cerimonia di consegna si è svolta a Roma a Villa Torlonia, sede storica dell’Accademia.
La medaglia XL è un riconoscimento istituito nel 1866 tramite Decreto Regio dall’allora presidente dell’Accademia Carlo Matteucci e intende valorizzare l’eccellenza scientifica riconosciuta a livello internazionale. Questa medaglia è un’importante testimonianza del valore e dell’impegno di Luca Bindi nel campo delle Scienze. Dopo la cerimonia Bindi, che ricopre il ruolo di direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, ha così commentato: “Desidero ringraziare di cuore la mia famiglia per il sostegno incondizionato durante il mio percorso scientifico. Senza il loro amore e il loro incoraggiamento costante, non avrei potuto raggiungere questo traguardo. Sono profondamente grato per tutto ciò che hanno fatto per me. Dedico questo nuovo riconoscimento alle giovani ricercatrici e ai giovani ricercatori, alle studentesse e agli studenti. Non smettete mai di sognare in grande e di perseguire con passione i propri obiettivi. Il cammino può essere impegnativo, ma con determinazione e dedizione si possono realizzare grandi cose.”
Il docente è stato anche nominato in questi giorni Socio della prestigiosa Accademia delle Scienze di Torino.
LA MOTIVAZIONE
“Luca Bindi, dopo la sua scoperta nella meteorite di Khatyrka del primo quasicristallo naturale, l’icosaedrite, Al63Cu24Fe13, lega ternaria caratterizzata da rotazione 5 e piastrella pentagonale (ritenuta teoricamente impossibile e che a Dan Shechtman, primo scopritore tra i prodotti artificiali, ha fatto ottenere il Premio Nobel 2011), ha orientato le sue ricerche e quelle del suo gruppo allo studio della stabilità dei quasicristalli in condizioni estreme. Ha dimostrato che l’icosaedrite si è formata nello spazio a pressioni elevatissime e che è stabile a temperature che vanno da vicino allo zero assoluto a migliaia di gradi centigradi. Rappresenta quindi un testimone dell’impatto forse di due asteroidi ancor prima della formazione della Terra 4,53 Ga fa. Bindi ha inoltre ritrovato un altro quasicristallo naturale, di formula Al71Ni24Fe5, che presenta rotazione 10 e piastrella decagonale e che perciò fu denominato come minerale decagonite. Inoltre, Bindi ha rinvenuto nella trinitite, scoria vetroso-metallica sparsa sul suolo nel sito di Los Alamos, una terza specie di quasicristallo, icosaedrico e primo del tipo silicatico (Si61Cu30Ca7Fe2), formatasi nelle condizioni di estrema temperatura e pressione del Trinity Test, la prima esplosione atomica effettuata dall’uomo prima di sganciare le bombe sul Giappone. Non è però da considerare un minerale perché la sua origine da materiale assemblato dall’uomo è indubbia. Luca Bindi opera secondo il principio che “Nature does it better” cioè che la Natura è in grado di realizzare reazioni estreme e strutture nuove prima che la ricerca umana arrivi a simulare in laboratorio condizioni similari su reagenti di composizione idonea.”