10 Maggio 2024

Alluvione, sindaci Pd in piazza per chiedere al Governo il rispetto degli impegni presi e maggiori sostegni per la ricostruzione

Biffoni: "se non arrivano i soldi da Roma faremo fatica a mettere rapidamente in sicurezza tutto", presente anche l'assessore regionale all'ambiente Monia Monni: "i soldi stanziati per famiglie e imprese non sono arrivati perché l'emendamento del Governo è scritto male"


A sei mesi dall’alluvione dello scorso 2 novembre, i sindaci del Partito democratico chiedono al Governo di far arrivare sul territorio pratese quanto promesso. Il tema è quello dei mancati aiuti e delle risorse stanziate ma non ancora assegnate ai Comuni più colpiti dal terribile nubifragio che tanti danni ha fatto nella provincia di Prato.

Il sindaco Matteo Biffoni sottolinea come “i soldi delle Amministrazioni comunali e quelli della Regione a un certo punto finiscono. Abbiamo ‘spostato’ 11 milioni di euro per intervenire in varie zona della città, ma se non arrivano i sostegni da Roma faremo fatica a mettere rapidamente in sicurezza tutto”. Biffoni polemizza anche sulla questione dei rimborsi alle famiglie e alle imprese colpite dall’acqua: “per adesso hanno ricevuto i pochi soldi del Comune e qualche soldo dalla Regione, poi nient’altro. Chiedere per credere. Non pretendo che ci siano due miliardi di ristori immediati, ma a sei mesi dall’alluvione la richiesta è più che legittima”.

 

 

Alla conferenza stampa, convocata in piazza del Comune, hanno partecipato anche i sindaci di Montemurlo Simone Calamai, di Vernio Giovanni Morganti e Carmignano Edoardo Prestanti. Presente anche il parlamentare Marco Furfaro, il segretario provinciale del Pd Marco Biagioni, la candidata a sindaco di Vernio Maria Lucarini e l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni.

“La Regione ha investito 165 milioni di euro per interventi di somma urgenza, per ripristinare uno stato di sicurezza che c’era prima dell’evento. Si tratta di una somma importate”, ha detto l’assessore regionale Monni. “Non c’è certezza per tutto il resto, c’è un emendamento da 66 milioni del Governo come primo ristoro alle famiglia (5mila euro) e alle imprese danneggiate (20mila euro) ma è inefficiente – ha affermato Monni – perché è scritto male, non dice chi gestirà queste risorse e in quale portafoglio devono andare”. Infine l’Assessore ha toccato il tema della ricostruzione: “sarà corposa e importante, i livelli di sicurezza saranno superiori a quanto c’era prima dell’evento, gli interventi ammontano a un miliardo e cento milioni. Ma di questo non sappiamo assolutamente niente”.