L’assessore regionale alla Protezione civile Monia Monni si è impegnata ad approfondire le segnalazioni arrivate dai cittadini di Santa Lucia sullo stato dei luoghi post alluvione e sui punti considerati critici rispetto alla tenuta dell’ondata di piena del Bisenzio che la sera del 2 novembre ha allagato parte dell’abitato di questa zona a nord di Prato. Lo ha annunciato la stessa Monni che domenica ha incontrato i cittadini al circolo di Santa Lucia con la candidata sindaca del centrosinistra Ilaria Bugetti. “Monni ha assicurato che qualsiasi elemento, privato o pubblico, costituisca un pericolo per la sicurezza idraulica, sarà rimosso o risolto. A deciderlo saranno i tecnici del settore. Monni si è detta anche favorevole al progetto di una cassa di espansione a Canneto – fa sapere Bugetti in una nota -. Ed è proprio sulla pianificazione degli interventi di ripristino e di potenziamento della sicurezza idraulica che l’assessora regionale ha espresso più di una preoccupazione perché si dice sicura che i rimborsi da parte del governo, seppur in ritardo, arriveranno (i 66 milioni di euro deliberati sembrano rallentati da un vizio di forma), ma non può fare altrettanto sulle risorse destinate alle opere idrauliche sul territorio”. “Come Regione – spiega Monni – abbiamo presentato un piano di interventi di un miliardo e 100milioni di euro al governo – afferma Monni – ma ad oggi non abbiamo alcuna risposta. Non sono in grado quindi, di dirvi che il prossimo inverno potrete dormire tranquilli perché non ci sono certezze sulle risorse. Ricostruire e potenziare è complicato con i soldi, senza sarà molto difficile”. Tale piano di ricostruzione prevede su Prato interventi per 130 milioni di euro. Regione e Comune sono pronti a fare la loro parte ma è necessario l’intervento dello Stato. Così come è fondamentale il tavolo di coordinamento proposto nelle scorse settimane da Bugetti per darsi una tabella di marcia nell’esecuzione delle opere. Tavolo che trova d’accordo Monni: “C’è un prima e c’è un dopo 2 novembre. – ha affermato Bugetti – Niente sarà come prima perché quello che è accaduto quella notte cambia tutti i parametri idraulici e le classificazioni. E’ necessario quindi un impegno straordinario per ripristinare e per costruire nuove opere idrauliche. Così come è fondamentale lavorare fianco a fianco con le persone che vivono il territorio. Dobbiamo darci un metodo e delle priorità. Ci vogliono le somme urgenze per i ripristini idraulici e ci vogliono nuovi interventi che dovremo mettere in fila secondo una scala tecnica che rifletta il grado di necessità e sicurezza”. Sui rimborsi, la Regione ha liquidato le proprie somme a 628 famiglie pratesi su 1.247 beneficiari per un totale di quasi 1,7 milioni versati. Altri sono in corso e poi ci sono quasi 200 persone “congelate” perché senza Iban. “I Comuni, la Regione, gli enti e le società di servizio hanno lavorato pancia a terra per aiutare le famiglie e le imprese a ripartire e a ripristinare i luoghi con interventi di somma urgenza. – conclude Bugetti – Non basta. Per dormire sonni tranquilli il territorio ha bisogno di nuove opere e il governo deve fare la sua parte. La sicurezza idraulica dei nostri cittadini e del tessuto produttivo deve essere di interesse nazionale senza guardare al colore politico degli enti coinvolti”.