30 Aprile 2024

Monitor distretti, nel 2023 male l’export del tessile pratese: -10%

L'anno è stato contrassegnato dal rallentamento del comparto moda e dagli effetti dell'alluvione


Sono calate del 5,6% le esportazioni del distretto tessile e abbigliamento di Prato nel 2023 rispetto all’anno precedente. Una performance particolarmente negativa per il tessile (-10%), rispetto alla componente abbigliamento, che ha chiuso l’anno con un -2% di export.
Il comparto tessile e abbigliamento pratese nel 2023 ha esportato beni per un valore complessivo di 2 miliardi e 349 milioni di euro (pari al 7,5% dell’intero export dei distretti toscani), in diminuzione di quasi 140 milioni rispetto al 2022. Particolarmente negativi il secondo e il terzo trimestre 2023, nei quali le esportazioni sono diminuite rispettivamente del 6,4% e dell’11%. Più contenuto il calo del quarto trimestre, condizionato dall’alluvione dello scorso novembre e chiuso con -4,8%.
Nel 2023 in Toscana i distretti del tessile hanno ridotto le loro vendite in quasi tutti i paesi di sbocco, compresi Spagna e Germania che si confermano i primi due mercati (136 e 117 milioni di euro). In controtendenza, in leggera crescita il fatturato verso Francia (99 milioni) e Marocco (46 milioni).

I dati, tratti dal monitor dei distretti a cura dell’Ufficio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, accomunano il tessile all’andamento del comparto moda, che in Toscana ha realizzato esportazioni per 16,2 miliardi di euro con un calo del 5,9%. Particolarmente negativa la pelletteria e calzature di Firenze (-872 milioni e -12,5%) e l’abbigliamento di Empoli (-255 milioni e -8,9%) con dimezzamento del commercio con la Svizzera (-52%), che è un hub per molte maison e resta il primo mercato di sbocco.

Nel panorama dei dati presentati da Intesa San Paolo, ce n’è uno molto positivo per Prato: sono qui collocate il 26% delle 235 imprese toscane classificate come “champion”: ovvero aziende manifatturiere che nell’ultimo quadriennio hanno aumentato in misura maggiore alla media il proprio fatturato, abbiano accresciuto il numero degli addetti e possano vantare un assetto patrimoniale di prim’ordine.

Nel complesso, il 2023 per i distretti industriali e i poli tecnologici toscani si è chiuso con una crescita dell’export del 4,4%, meglio della media italiana che si è attestata a +2,3%, dati anno su anno a prezzi correnti. I distretti e i poli tecnologici toscani hanno esportato beni per 31,2 miliardi di euro (pari al 55% dell’export regionale).

L’apporto fondamentale alla crescita complessiva è data dal balzo del polo farmaceutico e biomedicale toscano che ha registrato una crescita del 38,8% e fatto affari con l’estero per 7,8 miliardi. Andamento positivo anche per la filera agroalimentare (+5%); stabili le esportazioni del florovivaismo pistoiese. In rialzo invece l’Oreficeria di Arezzo (+9,4%), il comparto dei mezzi di trasporto (Nautica di Viareggio +19,8%, Camperistica della Val d’Elsa +35%), mentre a Lucca flettono il Cartario (-11,9%), e le Macchine per l’industria cartaria (-17,2%). Il distretto del Marmo di Carrara ha registrato una contrazione del -7%.
Fra i mercati di sbocco dell’export distrettuale toscano, il rallentamento del sistema moda fa sì che la Svizzera (-48%), grande polo logistico delle maison, venga sopravanzata dagli Usa (+29,6%) e dalla Francia (+9,4%), in una top 5 completata da Germania (+9,9%) e Cina (+11,3%).

“Come emerge dal Monitor dei distretti della Toscana, presentato nuovamente a fianco di Confindustria Toscana, le imprese della nostra regione mantengono un’elevata competitività nei mercati internazionali seppur con sfide di contesto che hanno necessità di supporto per essere affrontate – afferma Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo. – Il nostro nuovo programma “Il tuo futuro è la nostra impresa”, che mette a disposizione 120 miliardi di credito fino al 2026, tocca tutti i punti cruciali della crescita e del rinnovamento industriale, dalla transizione energetica agli investimenti di Transizione 5.0, proprio per aiutare le aziende italiane a cogliere le opportunità attualmente presenti investendo sul proprio futuro e su una competitività sostenibile”.

“È un futuro senza dubbio dominato da un’incertezza di fondo quello che stanno vivendo le nostre imprese – sottolinea Alessandro Sordi, Vice Presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa -. Una situazione con luci ed ombre che, come evidenzia la stessa ricerca, mostra i suoi effetti in alcuni settori toscani, in rallentamento dal secondo semestre 2023. Uno scenario che tende ad aumentare il divario fra la capacità di competitività tra grandi e piccole imprese meno strutturate e in grado di aprirsi a nuovi mercati e fare fronte alle sfide di innovazione digitale ed ecologica che rafforzerebbero la loro presenza sui mercati internazionali. E’ questo un momento però in cui è possibile cogliere interessanti opportunità in particolare per l’innovazione tecnologica e per le esportazioni dove i principali paesi europei stanno crescendo in modo inferiore a quello di alcuni nostri distretti di eccellenza. Un momento in cui investire in ricerca e sviluppo può portare nei prossimi anni a recuperare competitività e rinnovare prodotti e linee industriali. In questo futuro in cui dovremo abituarci allo status di “incertezza”, diventa fondamentale quindi per le imprese trovare nel sistema bancario un valido alleato che possa supportarle nei loro progetti di sviluppo e crescita”.