“La verità è che ancora non sappiamo quale sarà la soluzione definitiva, dato che il progetto esecutivo verrà presentato dalla ditta che si aggiudicherà l’appalto. E che potrebbe richiedere modifiche rilevanti, rispetto a quanto contenuto in un progetto di cui i cittadini hanno potuto intravedere qualche immagine fuggevole. Non sappiamo nemmeno quali saranno i costi, le tempistiche e i disagi che il cantiere arrecherà all’utenza”. Jonathan Targetti è così intervenuto sull’iter che nelle intenzioni dell’attuale amministrazione dovrà portare alla realizzazione del tunnel del Soccorso. Il candidato sindaco di Targettopoli ha affrontato l’argomento nel corso di un incontro con Federico Mazzoni, presidente di Aci Prato. “La soluzione, da questione urbanistica e tecnica, è ormai da tempo diventata politica. Stando a quanto riportato dalla stampa, è inoltre stato nominato un commissario che intende procedere con un appalto integrato. Non sapremo quanto costerà l’opera sino a quando non sarà appaltata – ha premesso, analizzando poi le possibilità di bloccare l’operazione – normativamente parlando, è probabile che una strada per tornare indietro esista, attraverso una mediazione con Anas e con l’ok del commissario. In pratica però, fermare questa macchina appare molto complesso. La valutazione da fare è però un’altra: bisogna valutare se una soluzione alternativa al tunnel sia effettivamente percorribile senza che ciò comporti danni economici o una dilatazione delle tempistiche. Dovrei vedere le carte, ma probabilmente la strada più semplice sarebbe quella di provare ad intervenire sul progetto esecutivo”. Ricordando la contrapposizione (e la discussione) ultradecennale fra sottopasso e viadotto, Targetti ha infine attaccato tanto il centrosinistra quanto il centrodestra. “I pratesi vengono presi in giro da dieci anni su questo argomento. E ad un mese al voto, destra e sinistra continuano a prendere in giro la città – ha concluso – una situazione inaccettabile che è la conseguenza scellerata di aver voluto cedere ad Anas una delle strade più importanti, di fatto tagliando fuori i cittadini dal controllo su un asset strategico fondamentale per lo sviluppo di Prato. Un fallimento non solo di Biffoni e del PD, ma anche dei parlamentari di centrodestra di Prato: da quando il governo Meloni si è insediato, non hanno evidentemente saputo far valere il proprio peso politico tra esecutivo, ministero e Anas”, conclude Targetti.
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