“Riapertura in tempi celeri di almeno una carreggiata e, in un’ottica strategica, un’assunzione forte di responsabilità perché sia risolto il problema della mobilità in Val di Bisenzio”. E’ quanto chiedono le
associazioni di categoria Confartigianato Imprese Prato, Confindustria Toscana Nord e Cna Toscana Centro, che hanno scritto al presidente della Regione Eugenio Giani e al prefetto di Prato, e per conoscenza anche al presidente della Provincia Simone Calamai e l’assessore regionale ai Trasporti Stefano Baccelli. La lettera arriva alla luce della
frana che si è verificata ieri sulla Sr 325 in località Camino, nel Comune di Vaiano. Uno smottamento che si somma alla preesistente frana localizzata tra Sasseta e Montepiano e che, come spiegato dai presidenti delle tre associazioni di categoria, “ha determinato l’ennesimo completo isolamento del territorio della Val di Bisenzio”. Una situazione che, come si legge nella lettera, “sta creando difficoltà estreme al sistema produttivo del distretto pratese, in particolare ad alcune fasi ‘a monte’ della filiera senza le quali il ciclo produttivo non può prendere avvio. Va ricordato per esempio che la quasi totalità delle tintorie in fiocco sono ubicate in Val di Bisenzio e che la compromissione della loro attività ha come effetto l’impossibilità per l’intero sistema tessile pratese di effettuare le sue produzioni. Una Val di Bisenzio bloccata significa gran parte del tessile pratese altrettanto bloccato”.
Da qui una doppia richiesta: “nell’immediato, la riapertura con la massima celerità di almeno una carreggiata sul tragitto interdetto al traffico a seguito dello smottamento: pur comprendendo le giuste misure di sicurezza urgenti adottate, si rendono necessari interventi di ripristino della massima urgenza. In ottica strategica, un’assunzione forte di responsabilità perché sia risolto il problema della mobilità in Val di Bisenzio. Chiediamo che vengano effettuati interventi straordinari per contenere il rischio idrogeologico e che le molteplici proposte che sono state elaborate a oggi circa interventi infrastrutturali alternativi/aggiuntivi alla SR325 divengano oggetto della massima attenzione; nelle more, che sia prevista una modalità di intervento urgente di ripristino, anche adottando procedure eccezionali, nelle purtroppo frequenti occasioni in cui la circolazione sulla SR325 risulti interrotta”. Come affermato ancora dai tre presidenti nella lettera, “il territorio, già fortemente penalizzato dalle croniche e conosciute carenze, vede oggi un ulteriore peggioramento delle condizioni di sicurezza sanitaria, sociale ed economica che accentuano ulteriormente il sentimento di marginalità di cui soffre e che cittadini e imprese non sentono di meritare”.