Soccorso: aumentano i costi e i tempi, ma la politica parla solo di nomi
Molti chiedono di cambiare progetto, ma attenzione a perdere le acquisizioni raggiunte. E la campagna elettorale procede senza programmi
Come ogni altro bene o servizio che si rispetti, nei nove anni dall’annuncio di trasferimento ad Anas del progetto e dei cantieri necessari, anche la costruzione del sottopasso del Soccorso ha visto aumentare il prezzo. Salito a 69 milioni (dai 16 previsti nel 2014 ai 31 di due anni dopo), di cui 30 mancanti: Anas ha avanzato la richiesta al Ministero delle infrastrutture e trasporti che la girerà al Cipe. Alla Fiera dell’Est, ma non per due soldi.
Non c’è da stupirsi del rincaro: a metà giugno 2015, due mesi prima del trasferimento ad Anas della competenza per il Soccorso, Coldiretti informava che il prezzo del pane era in media di 2,75 euro al chilo. Fate voi i conti.
A questo punto i problemi sono due: lo Stato troverà altri soldi per risolvere un problema di viabilità che appartiene all’intera area metropolitana ma i cui effetti ricadono soprattutto sulla città di Prato? E se sì, quando?
Nel frattempo nove anni sono stati consumati in procedure burocratiche conseguenti al trasferimento della competenza ad Anas, senza che sia stato posato neppure un mattone.
La notizia relativa all’ulteriore aumento dei costi, firmata da Dario Zona per Tv Prato induce rimpianti che hanno valore emotivo e ben più importanti riflessioni di prospettiva. I primi si legano al progetto di viadotto a quattro corsie, avanzato dalla giunta Cenni e che, se attuato, forse porterebbe da tempo vantaggi agli automobilisti e agli stessi residenti, non più assediati dallo smog di migliaia di auto ferme o a passo d’uomo.
Le seconde portano ad addentrarsi in un campo minato di complessi dietrofront, rischio penali, fondi acquisiti e pericolo di perderli con rinunce o cambi in corsa.
Sono comprensibili le reazioni istintive, ma qui non si maneggiano mattoncini del Lego, buoni per costruire qualsiasi cosa. I tempi saranno ancora lunghi e la Declassata resta compressa fra il ponte Lama e quello del Soccorso, entrambi a due corsie su un asse di quattro: la soluzione dei due nodi è affidata ad Anas e Autostrade, su cui la città non ha controllo diretto e limitate capacità persuasive.
Attendere ancora e per quanto o cambiare progetti coi rischi del caso? Nel frattempo, per far capire l’urgenza e metter pressione, si potrebbe chiedere aiuto ad Autostrade. Per trasformare in tangenziale la Fi-mare, eliminando il pedaggio fra i due caselli pratesi (molte le richieste in tutta Italia, non accolte). O, come qualcuno suggerisce, per realizzare nell’ambito della terza corsia una ulteriore uscita ad altezza Macrolotto, sottraendo dalla rete cittadina il traffico pesante lì diretto.
Qualcosa occorre fare. Intanto, la notizia del rincaro dei costi e del prolungamento dei tempi per il Soccorso è un tema concreto che piomba su una campagna elettorale in cui da mesi si parla solo di nomi e quasi zero di programmi. Sembra il festival di Sanremo: tutti a chiedersi chi partecipa e chi vincerà, ma la musica non c’è.