Sono ufficialmente iniziati i lavori di costruzione del nuovo complesso scolastico Pier Cironi in viale della Repubblica, che comprende la scuola secondaria di primo grado, la primaria e la nuova palestra, finanziato con 10,5 milioni di euro del Pnrr e 5.5 milioni del Comune di Prato.
L’intervento per la realizzazione del nuovo polo scolastico Pier Cironi di Prato consiste nella demolizione dell’attuale edificio, considerato non idoneo e non rispondente alle normative sismiche vigenti, e alla costruzione di tre nuovi plessi, ovvero una scuola primaria (con una superficie di 880 mq), una scuola secondaria (1325 mq) , e palestra (700 mq) con campo regolamentare per la pallavolo, immersi in un’area verde progettata per rispondere a tutte le esigenze dei ragazzi e con una pensilina che “abbraccia” i fabbricati unendoli tra di loro e creando uno spazio centrale verde, ideale per l’utilizzo da parte degli studenti durante la ricreazione o per lezioni all’aperto. La primaria è progettata per 300 alunni con 10 aule didattiche, 4 laboratori, sala mensa, spazi polivalenti-biblioteca per gli alunni e spazio professori; la secondaria per 580 ragazzi con 21 aule didattiche, 8 laboratori, segreteria didattica, aula magna/auditorium e biblioteca per gli studenti; la palestra è per circa 100 persone, dimensionata come detto per il gioco della pallavolo e utilizzabile anche in orario extrascolastico. Attualmente l’area, circa 12mila mq, è occupata dal complesso scolastico esistente, che una volta demolito permetterà la realizzazione della palestra e di una ampia parte d’area a verde verso viale della Repubblica, da cui si accede.
“Era un impegno che avevamo preso con i ragazzi, gli insegnanti e le famiglie di questa zona – afferma il sindaco Matteo Biffoni – La scuola Pier Cironi da tempo aveva bisogno di un totale restyling e grazie ai fondi del Pnrr costruiamo invece qualcosa di nuovo e lo facciamo grazie anche ai fondi del Pnrr – l’importo complessivo è di ben 16 milioni di euro, di cui 10,5 coperti dal Pnrr – e al lavoro dei nostri uffici, che hanno dimostrato di riuscire a captare le risorse necessarie e saperle anche utilizzare arrivando a bandire le gare d’appalto e all’apertura del cantiere in tempi europei. Si può fare, anche con una burocrazia complicata come la nostra. Abbiamo fatto investimenti molto importanti per l’edilizia scolastica, proprio perchè la scuola è un bene essenziale da difendere: i prossimi step sono l’apertura della nuova ala della scuola Dalla Chiesa e l’ultimazione dei lavori alla materna di Pacciana”.
“Un ambizioso progetto si profila all’orizzonte, un imponente centro aggregativo scolastico destinato a rivoluzionare il concetto tradizionale di istruzione – dice Manuel Depetris, architetto, partner e construction area manager per Settanta7 – Con un design iconico pensato per lasciare un indelebile segno nella comunità, questo spazio, nonostante la sua destinazione principale come scuola, si presenta come un grandioso centro aggregativo aperto a tutti. Con dimensioni straordinarie, mira a trasformare l’esperienza educativa e a conferire un tocco innovativo, ponendo l’architettura al servizio della comunità per un impatto significativo sulle vite delle persone.” Il termine dei lavori è previsto a metà del 2026.
Tra le peculiarità del progetto vi sono le ampie vetrate “Across the universe”per caratterizzare i prospetti degli edifici e rivolgere lo sguardo verso le aree verdi attigue, una corte interna come fulcro del plesso scolastico. Inoltre particolare attenzione è stata rivolta all’involucro, costituito da materiali altamente resistenti ed isolanti, naturali ed ecocompatibili, in grado di garantire alte prestazioni termiche che implicano un ridotto consumo energetico collocando la nuova struttura in una situazione di eccellente comfort abitativo. E’ stato poi previsto un sistema di produzione termica e frigorifera di tipo “non tradizionale” in grado di raggiungere il target di edificio a energia quasi zero (NZEB – Nearly Zero Energy Building). A servizio dell’edificio ci saranno due pompe di calore aria/acqua con potenza ciascuna di 400 kWt, con potenza superiore alla metà del fabbisogno totale dell’edificio in modo da garantire continuità di servizio, seppur a regime ridotto, in caso di malfunzionamento di una delle due unità.