Prato ha premiato le aziende virtuose del proprio distretto industriale
Questa mattina la cerimonia di consegna del Premio Santo Stefano, giunto alla quattordicesima edizione. Omaggiato Giovanni Masi, ideatore dell'iniziativa. Il sottosegretario Giorgio Silli ha letto un messaggio del vice premier Antonio Tajani
Il Premio Santo Stefano 2023-2024 è stato conferito questa mattina nell’auditorium della Camera di Commercio di Prato a quattro aziende: Signo srl, Pecci Filati, Rifinizione Penny e Linsieme Filati. I nomi dei vincitori erano stati annunciati dal vescovo Giovanni Nerbini lo scorso 26 dicembre, al termine del solenne pontificale del patrono celebrato in cattedrale, a nome del comitato promotore del Premio, formato da Diocesi, Comune e Provincia di Prato, Camera di Commercio di Pistoia e Prato, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e Comune di Montemurlo.
Come da tradizione sono state le autorità cittadine a consegnare lo Stefanino d’oro nelle mani dei vincitori del riconoscimento, riconosciuto a quelle imprese capaci di avere successo nel pieno rispetto delle regole, della concorrenza e dei diritti dei lavoratori.
L’iniziativa nata nel 2011, a seguito della durissima crisi economica che aveva investito il settore tessile, fu una intuizione di Giovanni Masi, e dell’allora vescovo Gastone Simoni, pensata per porre all’attenzione della città chi lavora e produce con etica e coscienza, nel rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori. Il Comitato promotore del Premio ha voluto rendere omaggio a Masi con un pubblico attestato di stima avvenuto al termine della cerimonia, «perché con l’audacia nelle proprie scelte, la lunga lungimiranza di intenti e la saggezza nel consiglio ha saputo rendere onore al mondo del lavoro pratese», si legge nella pergamena consegnata al celebre e istrionico cenciaiolo di Vergaio dal sottosegretario agli esteri Giorgio Silli, presente in rappresentanza del Governo.
Silli ha letto un messaggio inviato alla città da Antonio Tajani, nel quale il vice presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli esteri ha ribadito come quello pratese sia «uno dei più importanti distretti del Made in Italy» e ha ricordato il «rapido stanziamento di cento milioni di euro a fondo perduto da parte di Simest per i ristori a favore delle imprese esportatrici delle province toscane alluvionate», annunciando poi, da parte del Governo, «un impegno che va oltre i momenti di crisi».
Giorgio Silli ha detto di aver voluto partecipare alla cerimonia nonostante gli impegni istituzionali – «avrei dovuto prendere un aereo per il Canada» – perché conosce il valore del Premio, ma soprattutto si è detto legato da sincera amicizia con tutti i premiati di questa quattordicesima edizione.
Hanno detto. «Questo momento nel quale ci ritroviamo per premiare le aziende virtuose del nostro distretto non è solo bello, ma è necessario – ha affermato il vescovo Giovanni Nerbini – e lo è perché dice a tutti che è possibile andare avanti, con successo, nonostante le difficoltà. Mi congratulo con chi, e sono tanti, ogni giorno si sveglia e sente la responsabilità di far crescere non solo la propria azienda, ma la società intera».
«È stato giusto quest’anno ampliare a quattro il numero delle aziende premiate, era giusto mandare un messaggio di speranza dopo i danni causati dall’alluvione – ha detto il sindaco Matteo Biffoni – questa potentissima intuizione di Giovanni Masi in quattordici anni ha premiato più di cinquanta aziende. Il Premio racconta l’orgoglio e la forza di Prato, è doveroso raccontare le straordinarie storie degli imprenditori e dei dipendenti».
Il presidente della Provincia e sindaco del Comune di Montemurlo Simone Calamai ha sottolineato l’importanza di una iniziativa che permette al territorio pratese di «riconoscere il lavoro sano, attento e rispettoso delle regole e delle persone. Quest’anno il Premio viene dopo una pagina buia e nera, l’alluvione, che ha riguardato tante famiglie e tante aziende, ma al tempo stesso abbiamo potuto ammirare la grande determinazione dei pratesi e la loro volontà di ripartire».
Anche la presidente della Camera di Commercio, Dalila Mazzi, ha ringraziato Giovanni Masi per l’intuizione avuta nel aver promosso lo Stefanino e ha ricordato come siano «davvero tante le aziende meritevoli nel distretto, i nostri imprenditori – ha detto – sanno affrontare le sfide e guardare avanti».
La presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Diana Toccafondi, ha voluto ricordare Giuliano Gori, il celebre imprenditore e collezionista d’arte, recentemente scomparso: «ci ha insegnato il legame tra imprenditorialità e bellezza, ma anche il legame tra il lavoro e le relazioni umane, fondamentale per avere un lavoro inclusivo e solidale. Tutto questo significa, come ha detto Gori, non chiudere il “cuore in banca”, non sigillarsi nell’interesse particolare. È quello che lo Stefanino vuole premiare».
I premiati. Commossi e soddisfatti, i titolari delle aziende vincitrici hanno ricevuto gli Stefanini 2023-2024 dalle mani dei rappresentanti del comitato promotore. Paolo Signorini, titolare di Signo srl, aziende leader della grande distribuzione, insieme ai figli Tommaso e Fabio, ha definito la propria azienda «una grande famiglia composta da 350 collaboratori. Senza il loro contributo oggi non saremo qui».
Roberta Pecci, che ha ritirato il Premio insieme al socio Pierluigi Marrani, ha sottolineato come Pecci Filati «sia molto di più dell’alluvione», «siamo in piedi da più di cento anni e questo lo dobbiamo ai nostri dipendenti. È vero – ha aggiunto – l’alluvione ci ha fermato, superarla è stato uno sforzo grande e inaspettato ma la voglia di ripartenza c’è e l’obiettivo è di tornare a essere noi stessi».
Piero Donnini, Riccardo Baldini, Roberto e Niccolò Querci hanno ricevuto lo Stefanino per conto della Rifinizione Penny. «Se siamo qui – ha osservato Baldini – lo dobbiamo ai nostri genitori, i padri fondatori dell’azienda, che nel 1960, con poco e niente, ma con tanta voglia di fare, hanno creato la rifinizione. La nostra filosofia è sempre quella di stare uniti e di apprezzare il sacrificio che i dipendenti fanno ogni giorno. Dedichiamo questo premio ai dipendenti, ma anche ai fornitori e ai clienti, perché da soli non si fa una rifinizione».
Per Linsieme Filati, con sede a Montemurlo e Prato, erano presenti i soci Stefano Nesi, con i figli Matilde e Lorenzo, e Luca Lastrucci. «Ho fondato questa azienda nei primi anni Ottanta – ha detto Stefano Nesi – da sempre mi ha animato la passione per le materie prime, siamo cresciuti piano piano e oggi siamo in grado di realizzare prodotti per tutti i più grandi brand del mondo. Siamo onorati di rappresentare l’eccellenza pratese nel nostro settore».
I premi. Gli Stefanini 2023-2024 sono stati realizzati da un artista d’eccezione: mons. Daniele Scaccini, vicario generale della Diocesi di Prato. Il premio ha alla base due ruote dentate che simboleggiano il lavoro, sormontate da una pietra verde del Monteferrato, un colore e un materiale simbolo della bellezza di Prato, da questa piattaforma si sprigionano delle fiammelle dorate con su scritto il motto del Premio: scienza, coscienza e innovazione. Dalla pietra salgono anche dei fili colorati di alluminio, «rappresentano la fantasia, ma anche un richiamo ai cicli del tessuto, del tessuto sociale e imprenditoriale di Prato», ha spiegato il monsignor Scaccini.
Come da tradizione, durante la cerimonia c’è stato anche momento di riflessione.Raul Caruso, docente di Politica economica all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha parlato dell’economia come strumento di pace, e padre Guidalberto Bormolini, della comunità dei Ricostruttori nella Preghiera, ha affrontato il tema «economia e spiritualità». Entrambi hanno osservato l’importanza delle pratiche quotidiane, superiori a qualsiasi evento catastrofico, come una guerra o una alluvione: «una impresa può avere paura di eventi eccezionali – ha detto Caruso – ma quello che avverrà fra venti anni sarà il frutto dei nostri comportamenti quotidiani». Poi il professore ha avuto un piccolo screzio con Silli parlando della Leonardo, società pubblica specializzata nella produzione di armi, «pagata con le nostre tasse e quindi da tutti gli italiani».
La cerimonia di premiazione è stata condotta dalla giornalista Giulia Ghizzani e organizzata da Tv Prato. La registrazione dell’evento andrà in onda martedì 6 febbraio alle ore 21,20 sul canale 75.