8 Febbraio 2024

Ampio viale e stretta strada fra le case: le due anime di via Firenze

Il primo tratto cambierà con le novità per scalo merci, stadio e Magazzini generali. Nel secondo si vive bene, malgrado il traffico


Via Firenze, alla quale Tv Prato ha dedicato un focus, detiene un record: è la strada con il maggior numero di impianti sportivi della città, fra lo stadio Lungobisenzio e l’adiacente Circolo tennis Etruria e, nel secondo tratto, il Tennis club Prato.

Sì, perché di via Firenze ce ne sono due. La parte fra ponte alla Vittoria e ponte Petrino più che una via appare un viale: alberato sui due fronti, con ciclabile, giardini e giochi per bimbi nel lungofiume e un quadrante di vie interne, su cui si affacciano bei palazzi. Pochi servizi e obbligo di prender l’auto per qualsiasi, benché minima, necessità. Ma lì c’è buona qualità della vita, specialmente da quando il Prato calcio, che andava generalmente male, ha preso ad andar peggio, con la retrocessione fra i dilettanti. In serie C erano obbligatori la chiusura del traffico e gli accessi pedonali limitati ai detentori del biglietto: la domenica era formalmente impossibile perfino invitare a pranzo la suocera, se non residente. Ma battute e ironie del caso sfumarono presto: lo stato di polizia al dì di festa era una gran seccatura. Il Prato di Commini ha, per ora, risolto il problema.

L’altra piaga, l’invasione diurna e notturna della prostituzione, è stata debellata da una decina d’anni. Merito anche dei residenti, non di rado scesi in strada d’estate per recar disturbo a chi esercitava e ai relativi clienti, infine  respinti in direzione della stazione e della parte non residenziale di via Matteotti.

Il futuro del primo tratto di via Firenze è legato a due infrastrutture in pieno declino, che stringono come in una morsa la zona abitata. Lo stadio ha un aspetto impresentabile e un avvenire mille volte annunciato e mai divenuto realtà, con più campi da gioco, servizi, ristorante, negozi, palestra, un piccolo parco. Le cattive acque in cui versa la squadra hanno finora reso rinviabile ogni emergenza.
Sul fronte opposto i Magazzini generali hanno perso ragion d’essere con l’avvento dell’interporto: volumi appetibili, fra strada e ferrovia; peccato non farli vivere. Oltre a case, nei progetti vagheggiati, c’è anche un collegamento col futuro stadio, tramite un percorso ai piedi della massicciata ferroviaria. Stadio e Magazzini potrebbero comunque veder risolto lo stallo, legandosi alla nuova vita che attende l’area dello scalo merci della stazione.

Sul lato opposto della strada sorgerà la passerella pedonale sul Bisenzio che collegherà per pedoni e ciclisti viale Montegrappa e via Firenze. E i residenti di questa saranno meno schiavi dell’auto.

Varcato ponte Petrino, inizia il tratto di via Firenze fuori dal centro, con auto che sfiorano le soglie delle case a La Macine e La Querce: frazioni di transito, compresse fra la strada e la Calvana, che hanno tuttavia mantenuto l’identità, senza scadere a periferie.

Via Firenze e l’abitato della Macine

Lasciata villa Rospigliosi la strada abbandona le (giustificate) velleità di viale per tornare semplice via. Che attraversa radente gli abitati di due frazioni, preoccupate per la velocità e per i marciapiedi stretti di una sede stradale concepita quando il traffico era meno opprimente. A La Macine e La Querce si vive bene nelle strade interne, che risalgono più o meno dolcemente la Calvana. A inizio anni Novanta, anche a La Querce la piaga della prostituzione fu debellata dai residenti che in estate scendevano in strada e improvvisavano iniziative per allontanare il fenomeno.. Ma il problema sempiterno è il traffico proveniente o diretto in tre comuni. Il fiorire di autovelox nel tratto pratese alleggerisce il piede di chi conosce il percorso. Ma nel tardo pomeriggio, la velocità diventa un miraggio e via Firenze è ogni giorno un serpentone che da Calenzano attraversa lentissimo il tratto di Campi Bisenzio al Rosi, per immettersi solo dopo venti minuti nel viale Borgovalsugana o nel viale della Repubblica, distanti un paio di chilometri. Ad alimentare la coda fisiologica, i veicoli in arrivo da Firenze e dai Gigli che, già sulla Perfetti Ricasoli restano paralizzati per i pur lontani restringimenti del ponte Lama e del Soccorso. E deviano su via Firenze. Ma è una vana speranza. Meglio non mettersi alla guida, a quell’ora, da queste parti.

Buongiornoprato@tvprato.it

disegno di Marco Milanesi