Roberto Benigni, un’altra laurea ad honorem, ma sempre lontano
A Roma l'attore e regista ha ricordato le sue umili origini. Bello ma difficile il ritorno nella sua Vergaio
Roberto Benigni è stato insignito della laurea ad honorem in Belle Arti della sede di Roma dell’università americana Notre Dame. In omaggio al nome dell’ateneo ha parlato della Madonna, del suo mistero e della sua figura femminile, descrivendo Maternità dei pittori Piero della Francesca, Lorenzo Lotto e Raffaello. Lo ha fatto da par suo: con cultura e cuore, sapienza e sentimento. Della Madonna del parto ha detto che la madre Isolina, incinta di lui, si recò a Monterchi per chiederle il miracolo di portare a termine la gravidanza, a rischio per miseria e precaria alimentazione a base di cocomero e melone.
Benigni si mostra in pubblico quasi solo per ricevere lauree ad honorem: il Corriere di oggi riporta che ne ha accumulate undici.
Da decenni, tranne per i funerali dei genitori e del cognato, Benigni non si vede – almeno pubblicamente – nella sua Vergaio, dove lo aspettano sempre meno e sempre in meno, visto che se ne sono andati tanti amici, a partire da FrancoCasaglieri. È triste che nel vecchio circolo diventato bar le foto di Benigni che lì giocava a carte in canottiera non ci siano più o siano relegate in un angolo.
A Vergaio la famiglia Benigni uscì dalla povertà, col padre Luigi manovale e muratore pronto a mille sacrifici ricompensati. Un miracolo laico, condiviso da migliaia di famiglie di ogni dove, in questa città che tutti accoglie.
A Vergaio Roberto osservò tipi, persone, personaggi grazie ai quali diventò Benigni. Sarebbe giusto se quella meravigliosa Libera Università della Vita che fu per lui la Vergaio del circolo e della piazza gli conferisse la laurea. Non ad honorem, ma per averla frequentata col massimo profitto. Senza toga e cappello a tocco, col solo tocco delle strette di mano di vecchi e nuovi amici.
La sensazione è però che l’una, scoraggiata e priva di uomini ed energie, e l’altro con la mente altrove, non ne abbiano intenzione. Sarebbe già molto se l’allievo meritevole di un tempo e l’Università ora un po’ smarrita si parlassero per creare un’occasione. Basterebbe provarci.