15 Gennaio 2024

Quando viale della Repubblica era il miglior “impianto sportivo” della città

Fino a inizio anni Duemila era lì il traguardo del Gran Premio, del campionato italiano e di tre tappe del Giro, Nelle foto d'epoca la crescita urbanistica ed edilizia del viale


 

 

Ho letto sul Buongiorno Prato di sabato  13 gennaio il riferimento a viale della Repubblica come “impianto sportivo”. Va precisato che è stato il solo “impianto” pubblico in grado di ospitare in città una manifestazione a carattere internazionale come il Giro d’Italia. Per il resto, a parte due incontri di Coppa Davis al Tc Prato e gare di golf alle Pavoniere (comunque due strutture  private), in città non possiamo permetterci nulla. Lo stadio meglio non parlarne, il palasport non ha le dimensioni adatte, piscine coperte non ce ne sono. Da quando viale della Repubblica è stato infarcito di rotonde ci siamo tolti anche l’ultima opportunità di avere una gara ciclistica di alto livello . A meno di farla arrivare al Macrolotto, fra le aziende cinesi.

Giovanni Menici

 

Gentile Giovanni,

sarebbe molto lungo e tortuoso dissertare sulla storia dei mancati impianti sportivi di livello in città. La sua lettera tuttavia permette di approfondire il ruolo che viale della Repubblica, del quale si parlava nell’inchiesta promossa da Tv Prato,  ha avuto per il ciclismo, cui ha offerto un’eccellente dirittura di arrivo: lunghissima in caso di ingresso da via Firenze o dal ponte Petrino, più breve ma comunque ideale per la volata in caso di accesso dalla Declassata.

Rintracciando l’archivio, in parte disperso, della Ciclistica Pratese, si potrebbe avere un’idea non solo degli aspetti sportivi del Gran Premio, ma anche di come crebbe il viale negli anni del boom economico della città.

Franco Bitossi con la maglia della squadra pratese Filotex batte Felice Gimondi (a destra) nel Gran premio industria e commercio 1971

Prendiamo.la foto che fa sciogliere il cuore a noi appassionati di ciclismo: 1971,  Franco Bitossi, con la pratesissima maglia Filotex batte in volata Felice Gimondi ed Enrico Paolini. Alle spalle  dei corridori, lo scheletro dell’hotel Palace in costruzione. Negli anni precedenti, nelle foto, dietro il vincitore c’erano alberi e l’orizzonte. L’anno dopo, al Palace alloggeranno i corridori, la carovana. Fast fast fast direbbe un nuovo padrone del calcio. Il viale cresce velocissimo.

Da fine anni  Sessanta viale della Repubblica, come dice il lettore Menici, si trasformò (lo sarebbe rimasto per per quasi trent’anni) nel principale “impianto sportivo pubblico” per grandi eventi, di una Prato che ad alto livello ha ospitato  gli Europei di pallanuoto nella piscina all’aperto di via Roma e le gare europee dei Cavalieri al Lungobisenzio. Per il resto in fatto grandi impiamti ha sofferto e soffrirà ancora.

Lo svedese Johansson vince il suio promo Gran premio di Prato nel 1978 con  la maglia della Fiorella Citroen

Nel 1993 fu assegnato a Prato, con arrivo nel viale,  il titolo di campione italiano di ciclismo. Tre volte, nel 1989, 1991 e nel 2000 arrivò lì il Giro d’Italia. Da quel momento il ciclismo di altissimo livello avrebbe solo sfiorato Prato (Mondiale 2013), senza più stabilirvi  arrivi del rango di quelli del Giro. Problemi economici, cambio di strategie per l’immagine della città. Ma incise anche la sopravvenuta  perdita di un rettilineo finale altrettanto idoneo.

Purtroppo, la velocità che il viale ispirava ai ciclisti, era un invito anche per gli automobilisti. Qui come nel “gemello” viale Galilei, diffusi gli incidenti, frequenti (specie nell’altro viale) i pedoni falciati. A fine anni Novanta si corse ai ripari iniziando a restringere, sagomando, sostituendo con rotonde gli incroci pericolosi. Più sicurezza, minor velocità. Incidenti meno gravi, più code. E addio al ciclismo.  Il nuovo “impianto sportivo”, in quel senso, sarà viale Piave , con arrivo delle corse sotto le mura del Castello, Scenario suggestivo ma per la sicurezza e la logistica, meno affidabile di viale della Repubblica.

1979 Bernt Johansson con la maglia della pratese Magniflex vince per la seconda volta il Gran premio industria e commercio

 

Buongiornoprato@tvprato.it

 

disegno di Marco Milanesi