Le ultime testimoni della Shoah, le sorelle Bucci incontrano gli studenti della scuola media “Salvemini – La Pira”
L'iniziativa nell'ambito delle celebrazioni in occasione del Giorno della Memoria 2024
Nell’ambito delle celebrazioni in occasione del Giorno della Memoria 2024, il Comune di Montemurlo, grazie alla collaborazione con il Museo della Deportazione e resistenza di Prato, ha promosso ieri al teatro della Sala Banti un incontro con le sorelle Bucci. Tatiana insieme alla sorella Andra, di poco più piccola, furono tra le poche bambine a salvarsi dal campo di sterminio nazista di Auschwitz – Birkenau. Una storia dolorosa la loro ma che ogni anno il Comune di Montemurlo vuole raccontare e far conoscere agli studenti dalla viva voce delle dirette testimoni. Il teatro è pieno di ragazzi delle classi terze della scuola media “Salvemini- La Pira” ma il silenzio è assoluto.
Andra e Tatiana per l’ennesima volta raccontano la loro storia: bambine con un esistenza felice, catapultate all’improvviso, senza una ragione, nell’inferno del campo di sterminio. L’emozione nel raccontare e rinnovare la sofferenza, a distanza di 80 anni da quel marzo 1944, è sempre la stessa. Tatiana e Andra erano figlie di una coppia mista, il padre cattolico e la madre ebrea. La madre, all’indomani delle leggi razziali, aveva battezzato le bambine, nel vano tentativo di risparmiarle alla deportazione. Nel marzo del 1944 Tatiana aveva appena 6 anni, Andra 4 anni, quando furono prelevate dalla loro casa a Fiume, insieme alla madre e alla nonna e condotte su un carro bestiame, prima alla Risiera di San Saba e poi fino ad Auschwitz.
«Soprattutto dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, da dove veniva la famiglia di mia madre, mi sono chiesta se avesse ancora senso raccontare la mia storia, le mie sofferenza. – dice Tatiana Bucci – Poi, confrontandomi con la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, mi sono convinta a continuare a parlare, a incontrare i giovani, a raccontare ciò che è stato». Parole a cui fa eco Andra Bucci che aggiunge: «È importante che i ragazzi comprendano il valore dell’ascolto e della comprensione». Le sorelle Bucci raccontano poi la storia del cugino, Sergio De Simone, selezionato per gli esperimenti medici del dottor Heissmeyer e morto nel campo di concentramento di Amburgo. Una storia che è stata trasformata in un docufilm molto forte e toccante, trasmesso nel 2022 dalla tv nazionale tedesca in prima serata senza interruzioni pubblicitarie. «La Germania ha fatto i conti con il proprio passato, non ha avuto paura a confessarsi ad ammettere il male fatto. Vorremmo che anche l’Italia facesse la stessa cosa.- racconta Andra- Qualche giorno fa mia sorella Tatiana ha avuto un bel “battibecco” con il ministro della Pubblica istruzione, Valditara e gli ha rinnovato la richiesta:” vorremmo che l’Italia facesse i conti con il suo passato e dicesse finalmente che stavamo dalla parte sbagliata”. All’iniziativa sono intervenuti il sindaco Simone Calamai che ha portato il saluto dell’amministrazione comunale ed ha ricordato ai ragazzi il valore di questi incontri con gli ultimi testimoni della Shoa, l’assessore alla memoria, Valentina Vespi, la preside dell’istituto comprensivo “Margherita Hack”, Maddalena Albano e il responsabile della didattica del Museo della Deportazione e resistenza, Enrico Iozzelli che ha dialogato con le sorelle Bucci.
Il giorno precedente, sempre alla Sala Banti, si è svolto il Consiglio comunale straordinario e congiunto dei Comuni di Prato e Montemurlo a cui hanno preso parte Emanuele Fiano, figlio di Nedo, ebreo deportato ad Auschwitz, che ha raccontato la storia del padre e lo storico e scrittore Carlo Greppi che ha dato voce alla storia di Lorenzo Perrone, il muratore di Fossano che ad Auschwitz aiutò sistematicamente Primo Levi, permettendogli di sopravvivere al lager. «I consigli comunali congiunti rappresentano un’occasione preziosa per riflettere insieme sul grande tema della memoria della Shoah.- sottolinea il sindaco Simone Calamai – Per fare memoria e coinvolgere i giovani dobbiamo ripartire dalle emozioni come quelle che sono capaci di trasmetterci le storie dei testimoni, anche attraverso modalità innovative come il fumetto dedicato alla storia del deportato Marcello Martini. Testimoni che nei loro racconti non parlano mai di “odio”. Il rischio oggi invece è quello di essere assuefatti da scene di guerra, violenza che ci sembrano come normali, invece, dobbiamo interrogarci tutti su quello che è accaduto 80 anni fa e impegnarci tutti per un mondo di pace. I valori della nostra democrazia non devono essere dati per scontati, ma difesi perché tutti noi abbiamo bisogno di un mondo di pace». Il consiglio comunale congiunto Prato Montemurlo è frutto del lavoro dei presidenti dei consigli comunali Gabriele Alberti e Federica Palanghi.