Dalla Val di Bisenzio arriva un nuovo pressante appello per le difficoltà che riguardano il trasporto pubblico locale dopo l’avvio della riorganizzazione attuato da Autolinee Toscane. A inviarlo sono i sindaci Guglielmo Bongiorno (Cantagallo), Primo Bosi (Vaiano) e Giovanni Morganti (Vernio) insieme ai cittadini che in questi giorni si sono mobilitati con una petizione per sollecitare urgenti modifiche all’organizzazione del trasporto.
Il segnale è chiaro: la pazienza sta per finire. L’appello degli abitanti della Val di Bisenzio – che in pochi giorni è stato sottoscritto da oltre 200 persone – è molto circostanziato ed è stato fatto proprio anche dai sindaci che l’hanno inviato all’assessore regionale alla Mobilità Stefano Baccelli, al presidente della Provincia Simone Calamai e naturalmente ai vertici di Autolinee Toscane. La missiva fa seguito a un altro documento inviato dai Comuni della Vallata il primo dicembre che ancora non ha ricevuto risposta.
“Già quando l’azienda ci presentò in Provincia, a pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo orario, la nuova organizzazione del servizio, esprimemmo il nostro disappunto per i tempi e i modi, e protestammo per la mancanza di condivisione del progetto, come peraltro abbiamo confermato anche pubblicamente all’assessore regionale Baccelli, che si è impegnato a sostenere le nostre richieste – mettono in evidenza i sindaci – L’azienda ci tranquillizzò rassicurandoci che nei giorni successivi tutte le disfunzioni sarebbero state sistemate, che i tagli erano limitati alle linee “morbide”, cioè senza passeggeri, e che comunque le corse eliminate sarebbero state sostituite con il servizio a chiamata. A distanza di un mese e mezzo, e dopo giorni dall’emergenza alluvione, ancora nulla è cambiato, e se questa è la prospettiva, chiederemo ufficialmente il ritorno al vecchio orario – affermano Bongiorno, Bosi e Morganti – Più volte abbiamo scritto ufficialmente per evidenziare i disservizi, facendoci portavoce dei nostri cittadini, ma evidentemente il tempo del dialogo con l’azienda non può durare oltre. Siamo di fronte ad un contratto di servizio e ne pretendiamo non solo rispetto, ma condivisione nelle scelte”.
“Sono state soppresse moltissime corse che l’utenza usava regolarmente per recarsi e tornare dal lavoro o da scuola, rendendo così ogni spostamento da e per la Val di Bisenzio un’odissea, con attese fino a tre ore tra una corsa e l’altra”, denunciano i cittadini della Val di Bisenzio nella petizione. Viene contestata in particolare la soppressione delle corse da Prato a Vernio, dal lunedì al venerdì, delle ore 12, 17.30 e 21; di quelle da Vernio a Prato, dal lunedì al venerdì, delle 9.30, delle 16.30, e delle 19.30. Per quanto riguarda il sabato viene lamentata la soppressione delle corse delle 12e 17.30 da Prato a Vernio e delle 11.05 da Vernio a Prato.
Pronta la risposta di Autolinee Toscane, che in una nota fa sapere che dal 1° novembre sta attuando nell’area pratese le modifiche e la riprogrammazione del servizio di trasporto pubblico locale, “come definito dal Gruppo tecnico della Provincia in accordo con gli enti locali, conferma la propria disponibilità nel dare supporto per introdurre migliorie e correttivi per superare criticità segnalate e già raccolte”. Come affermato da At, “Dall’avvio della fase T2 l’azienda ha tenuto sempre un canale aperto con gli enti locali, raccogliendo segnalazioni e richieste, avanzando negli appositi Gruppi Tecnici Territoriali – composti da enti locali, Provincia e Regione – anche correttivi e soluzioni tecniche percorribili che, anche nelle scorse settimane, sono state approvate dagli enti locali e attuate. In Val di Bisenzio la società, nelle sedi tecniche, sulla base delle richieste avanzate a livello territoriale, ha avanzato all’interno del GTT delle proposte e correttivi finalizzati al superamento delle criticità segnalate, che però attualmente non sono state approvate dagli enti competenti. Autolinee Toscane, mantenendo aperto dialogo e collaborazione, conferma la piena disponibilità, all’interno dei GTT, a dare supporto e formulare proposte e ad attuare il servizio che, sulla base delle risorse disponibili, sarà definito dagli stessi enti locali e poi approvate dalla Regione”.