È nel segno del rinnovamento e della gioventù la tradizionale festa dell’8 dicembre per la Misericordia di Prato. Come ogni anno, in occasione della solennità dell’Immacolata, l’Arciconfraternita vive il rito della consegna della cappa, l’antica veste nera del pellegrino, ai nuovi confratelli e consorelle.
Questa mattina, nell’oratorio di San Michele in via Convenevole, sono stati quindici i nuovi ingressi accolti nella sede centrale, di questi, tredici hanno tra i sedici e i ventotto anni. Ha indossato per la prima volta la cappa anche il sedicenne Luca Diani, figlio del compianto Paolo, storico confratello della Misericordia pratese. Gli altri sono: Camilla Aiazzi e Gemma Gori, 16 anni; Giulia Agnello, 17 anni; Gaia Senatore e Lucrezia Nunziati 18 anni; Maria Vittoria Braschi e Chiara Ferroni, 20 anni; Valentina Brogi, Antonio Marinaj e Alessia Nincheri, 21 anni; Sara Lo Casto, 22 anni e Alessio Torcasso, 28 anni. Poi ci sono David Tozzi, 41 anni, e Alessandra Pagnini, 61 anni, a dimostrazione che si può entrare a qualsiasi età nella Misericordia per prestare servizio.
Il rito della vestizione si è tenuto come da tradizione all’interno della celebrazione eucaristica, presieduta questa mattina dal cappella dell’Arciconfraternita don Gino Calamai. Dal proposto Gianluca Mannelli cappellano i nuovi confratelli e consorelle hanno ricevuto il cordiglio, la cintura con la corona del rosario, e il «sarrocchino», la mantella di pelle da porre sopra la veste. Nelle loro mani è stato consegnato anche un Vangelo, con l’invito a «perseverare nel servizio al prossimo». Alla celebrazione erano presenti il sindaco Matteo Biffoni e il presidente del Consiglio comunale Gabriele Alberti.
«Questa è la festa della famiglia della Misericordia – ha detto il proposto Gianluca Manelli – i nuovi ingressi, tanti giovani, fanno ben sperare per il presente e il futuro della Misericordia. Il recente impegno prestato durante l’emergenza dell’alluvione dimostra l’importanza di una presenza attiva e preparata per far fronte ai bisogni della popolazione e del territorio. Oggi la Misericordia conferma la sua volontà di proseguire le sue attività a servizio della città della Chiesa».