5 Dicembre 2023

Salari “da uomo”, tante assessore, zero sindache: Prato paradiso delle donne

Condizione femminile: per il Sole 24 ore giù di un gradino rispetto al 2021, ma primi per deleghe pubbliche


 

Prato risale nelle classifiche della qualità della vita del Sole 24 ore, per la soddisfazione dell’amministrazione  e di chi la sostiene e in genere la scettica incredulità della parte avversa, manifestata sui social da frasi come “ma sono mai venuti a…?”.
Sui sondaggi in cui si mettono a confronto le città ho espresso su questo sito l’opinione  maturata dagli anni Novanta. Non condivido le regole, spesso in contrasto con realtà e buon senso.

Mi concentro però su un aspetto considerato per la prima volta quest’anno dal Sole: il ridotto pay gender gap (differenza salariale fra uomini e donne) che si rileva a Prato rispetto al resto del paese. La materia contribuisce a proiettare la nostra provincia  al terzo posto in Itaiia per qualità della vita al femminile, settore in cui nel 2021 eravamo secondi.

Un’addetta tessile al.lavoro

La risicata differenza retributiva fra generi ha qui radici nella precoce emancipazione e nello spirito di sacrificio  che portò le donne ad affiancare il lavoro alle incombenze domestiche. Inizialmente, come operaie nelle fabbriche a ciclo completo, poi come colonne delle imprese familiari. Favorite dal tessile,  fra tutte le industrie, la meno pesante e fin  dagli albori frequentata da donne: Penelope, regina, tesseva e astutamente disfaceva la tela. Qui, le donne hanno contributo al boom economico, accettando turni di notte aboliti solo a inizio anni Novanta e mansioni dure e rischiose come quelle di addetta all’orditoio, costata la vita alla giovanissima  Luana D’Orazio a causa della contestata disattivazione dei sistemi di sicurezza.

Le recenti generazioni si sono elevate da ruoli esecutivi a mansioni tecniche  e  dirigenziali con i benefici retributivi alla base della statistica del Sole.

In campo di attribuzioni femminili, fra i dati in cui Prato è addirittura prima
in Italia   figura il 42,5% di deleghe assegnato a donne nell’amministrazione pubblica.
Detto che sono donne le parlamentari (Erika Mazzetti e Chiara La Porta) e la consigliera regionale (Ilaria Bugetti) elette a Prato, il dato contrasta con quello che vede la nostra provincia ultima in Italia per donne sindaco: zero,  al pari di Benevento, Catania e Trapani. Molte assessore ma nessuna prima cittadina, dunque. E non dite che siamo piccoli: Trieste, che ha un comune in meno rispetto a Prato (6 contro 7) aveva nel 2021 l’86% di donne sindaco.

Il Sole trascura questo particolare e valorizza la percentuale di deleghe.  Altre fonti in passato hanno fatto il contrario bollanduci come terra ” non per sindache”.

Benedette statistiche. Impariamo a non prenderle troppo sul serio.

 

 

Buongiornoprato@tvprato.it

disegno di Marco Milanesi