Ore in auto per riprendere i bimbi a scuola: una soluzione per il Cicognini
Adulti iperprotettivi: madre minaccia assessore chiedendo erba sintetica nel giardino di una scuola
Negli ultimi giorni mi è capitato di ascoltare (da parte di due diversi assessori comunali) il racconto di un medesimo episodio di straordinariapreoccupazione da parte di una mamma.
in altra sede, il racconto della lunga attesa che una nonna si sobbarca per riprendere il nipotino a scuola.
Andiamo con ordine.
Il primo caso è datato alcuni anni fa, ma conserva pienamente il suo valore. Una madre trentenne invoca l’intervento urgente dell’assessore all’istruzione pubblica Ilaria Santi in una scuola della zona nord per bloccare il rifacimento in erba del manto del giardino: pretende il fondo sintetico per evitare che il figlio, eventualmente rotolandosi,.”si sporchi di terra e magari incontri qualche animale“. La madre minaccia che in caso di rifiuto si recherà dal sindaco.
A scuola, là dove c’era la vecchia erba ora c’è nuova erba, naturale pure quella. Viene da ricordare alla mamma che questa città si chiama Prato da novecento anni, prima che inventassero il prato sintetico.
La dichiarazione della nonna (ma non è un caso singolo) che si presenta con largo anticipo davanti al Cicognini per prelevare il nipotino è contenuta nel servizio di Giulia Ghizzani di Tv Prato su piazza del Collegio.
La riprendo a due fini.
Il primo “sociale”: all’ora delle campanelle centinaia di auto convergono in piazza, paralizzandola. Con inquinamentoacustico e atmosferico incrementato dall’unica via di uscita e dal percorso obbligato fino a porta al Leone.
L’altra osservazione, che faccio senza entrare in dinamiche familiari per le quali non ho diritto né compretenze, è: quali segnali si danno ai bambini se si minaccia un assessore che rifà un prato in erba e ci si presenta un’ora prima a riprenderli a scuola ingolfando una piazza? Che messaggio arriva da adulti disposti a cosi tanto per cosi poco?
Cosa aspetteranno quei bimbi quando la vita alzerà la posta?
Qui interessa una soluzione pratica per il Cicognini. Se il problema è il ritorno a casa dei bambini, proprio impossibile, magari col coordinamento della scuola, organizzare una forma di trasporto collettivo? Ogni giorno un parente raccoglie quattro.bimbi che abitano vicini, si divide per quattro la ressa di auto e si moltiplica per quattro la socializzazione negli abitacoli. Si diventa amici. Magari, per il futuro, si possono prevedere pulmini per andata e ritorno o solo ritorno. Con un mezzo pubblico anche se fosse in realtà privato perché organizzato e pagato dalle famiglie. I bimbi accelererebbero la crescita da figli o nipoti (lo saranno per sempre) a cittadini. Mettersi avanti non è male. I nonni si recherebbero a riprenderli alla fermata in orario, magari preparando una torta nelle ore prima trascorse in auto. Ne guadagnerebbero i nonni in fatto di tempo, la piazza in tranquillità e minor smog, i bimbi in crescita e autonomia. Tutti effetti positivi.
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30/07/2020 - 09:55
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