Il giorno più buio del Prato nell’anniversario di Herrera al Lungobisenzio
Quarantasette anni fa allo stadio il Rimini del Mago affrontò il Pescara. Fu l'ultima gara di serie B disputata in città
La sconfitta in casa del Prato contro il Corticella e la conseguente posizione di quint’ultima nella classifica della serie D segnano uno dei momenti più bassi della storia biancazzurra. La circostanza coincide con i 47 anni esatti trascorsi dall’ultima partita di serie B disputata al Lungobisenzio.
Era la domenica precedente Natale 1976, il Prato giocava in trasferta e la Lega calcio approfittò dello stadio inutililizzato per farne sede di Rimini-Pescara, derby Adriatico trasferito a causa della squalifica del campo dei romagnoli. Il Rimini si presenta con un nome imponente in panchina: il Mago Helenio Herrera, che in collaborazione con Giorgio Perversi ha accettato di allenare i biancorossi in crisi. Nel Rimini due ragazzi di cui sentiremo parlare: Franco Tancredi, portiere della Roma che vincerà lo.scudetto 1983 e giocherà in Nazionale; e Valter Berlini, mediano del bellissimo Prato di Carpanesi 1982-83. C’è poi Paolo Sollier, noto per l’impegno politico: a Perugia era stato battezzato Compagno centravanti per l’abitudine di salutare col pugno chiuso dopo i (pochi) gol.
Il Pescara era più solido, con Piloni già eterna riserva di Zoff alla Juve, giocatori “da serie A” come Nobili, Orazi, La Rosa, Repetto. E Mancin, due scudetti con Fiorentina e Cagliari. Anche qui, un futuro biancazzurro: il giovanissimo libero RobertoGalbiati. Pescara in gol con Cesati, pari del Rimini con Di Maio su rigore, La Rosa nel finale dette la vittoria al Pescara.
Il Lungobisenzio, con le tribune centrali in muratura e tre gradinate in tubi Innocenti (com’erano scarni, gli standard di allora) accolse senza incidenti le migliaia giunti dalle rispettive sedi più qualche centinaio di interisti pratesi venuti in omaggio a Herrera. Tre mesi dopo, per Prsto-Montecatini, il già vecchio Lungobidenzio avrebbe accolto 12mila persone.
Mentre giocavano Rimini e Pescara il Prato di Silvano Grassi espugnava Città di Castello per 2-1, rimontando con Avino e Zottoli. Anche allora, era serie D. Ma quell’anno ogni partita era una festa.