Alluvione, via alla fase dei risarcimenti. La Politica si mostri degna della gente
Oggi Giani presenta al governo la prima relazione. Stato, Regione, Comuni superino le barriere di schieramento per il bene di chi ha subito danni
Sono passati quarantagiorni dall’alluvione del 2 novembre. Una quaresima non soltanto dal punto di vista della contabilità sul calendario. Una quaresima per sacrifici, rinunce, battaglie affrontate dai titolari delle 3725 aziende e dai proprietari ed inquilini delle 10.145 abitazioni che stando al censimento dell’Irpet hanno riportato danni in territorio pratese.
A sancire la fine della quaresima e l’apertura della speranza (siamo a quella: certezze ancora non ci sono) di resurrezione definitiva è una scadenza burocratica: oggi Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana con compiti di commissario straordinario per l’alluvione trasmetterà al governo la relazione sugli interventi di somma urgenza già intrapresi o da effettuare nelle aree colpite. Fra le quali Prato è quella che lamenta i danni più ingenti.
Entro due mesi da oggi Giani dovrà far pervenire al ministero una nuova relazione per indicare gli interventi catalogabili come soccorsi. Poi, si aprirà il capitolo dei risarcimenti per i danni certificati.
La burocrazia ha – giustamente – riti e tempi da rispettare.
L’altra faccia dello Stato, ossia la Politica (utilizziamo la maiuscola per fiducia) ha due compiti precisi:
1) non aggravare la tempistica sancita dalle norme con comportamenti tattici di piccolo cabotaggio e nessun premio, finalizzati a mettere in luce il proprio “particulare”. A far emergere presunte superiorità di schieramento
2) mostrare il più possibile un unico volto e una operatività indirizzata a un solo fine: il bene di comunità colpite duramente. Sulla cui pelle non si devono giocare partite politiche basate sui diversi orientamenti fra governo centrale e periferico. Stato e Regione, Stato e Comuni.
Siamo tutti sulla stessa barca. Anzi sullo stesso gommone color arancio utilizzato dalla Protezione Civile per soccorrere gli alluvionati un mese fa. La campagna elettorale si farà più avanti e su altri temi. Guai combatterla sui risarcimenti, i ristori, la riaccensione di motori appena riemersi dal fango, asciugati dall’acqua. A perderci sarebbe la Politica o ciò che ne rimane. Non la gente. Quella ormai avrebbe già perso tutto: i beni materiali e fiducia in chi la rappresenta.