A Prato la produzione industriale si è ridotta in maniera consistente rispetto allo scorso anno. Il terzo trimestre 2023, raffrontato allo stesso periodo 2022, fa registrare un – 7,9%. L’andamento conplessivo riflette quello del tessile e degli altri settori maggiormente rappresentati nella nostra area: si va dal -11,1% del tessile al -4,1% della meccanica, comprendente anche il meccanotessile, e al -3% dell’abbigliamento-maglieria.
“Va detto che questi risultati scontano un termine di confronto, il 2022, decisamente impegnativo, in conseguenza del particolare andamento che i settori tipici pratesi hanno avuto a partire dalla pandemia” – analizza la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli. Dopo la caduta a picco del 2020, che vide contrazioni della produzione industriale pratese del 20%, gli anni 2021 e 2022 hanno infatti mostrato una fortissima capacità di risposta delle imprese, con aumenti anche a due cifre.
“Si comprende bene, quindi, come i rallentamenti che si sono manifestati nel 2023 producano un effetto relativo particolarmente dirompente. Ma al di là delle enfatizzazioni dei risultati della rilevazioni a causa di fattori statistici – commenta Romagnoli – certamente già il 3° trimestre di quest’anno non poteva dirsi buono per l’industria pratese: il tessile, in particolare, che nel recente passato aveva avuto prestazioni superiori al dato nazionale, si è di fatto avvicinato ai risultati più severi di quest’ultimo”.
I dati del nostro Centro studi nascono da rilevazioni effettuate prima dell’alluvione: quello che è accaduto dopo vanifica di fatto le aspettative, peraltro in chiaroscuro, fatte dalle aziende per l’immediato futuro. “Il disastro che si è verificato scompagina le previsioni: nei prossimi mesi le imprese alluvionate, che pure si sono già rimesse in condizione di operare o che nei casi più gravi lo stanno facendo in queste settimane, non potranno dare un contributo pieno alla produzione. Da imprenditrice, peraltro a mia volta colpita dall’alluvione – afferma Fabia Romagnoli – trovo straordinaria la determinazione con cui le aziende, dai titolari ai loro collaboratori, stanno lavorando per risollevarsi; condivido i messaggi che sono giunti da un lato dal nostro presidente Matteini per sollecitare l’indispensabile supporto delle istituzioni, dall’altro dai colleghi Maurizio Sarti e Giovanni Gramigni che come sezione Sistema moda dell’associazione e come consorzio Pratotrade hanno voluto rimarcare che il tessile di Prato, per quanto ferito, c’è, è attivo e pronto a soddisfare le richieste della clientela. Tutto questo – l’impegno delle imprese per rendersi operative, la richiesta di sostegno per farlo prima e meglio, le dichiarazioni dei colleghi del tessile – mi pare valga più di qualsiasi previsione: Prato ce la sta mettendo tutta per superare anche questo scoglio e ce la farà anche stavolta.”