8 Novembre 2023

Morto sul lavoro, titolare di impresa edile patteggia 1 anno e 2 mesi. Assolti i proprietari dell’immobile

L'operaio precipitò dal tetto di un'officina di via Goito


E’ stato definito con un patteggiamento e due assoluzioni, con rito abbreviato, il procedimento penale di primo grado per la morte di Imer Koltraka, l’artigiano edile di 56 anni che il 22 giugno del 2020 morì dopo essere precipitato dal tetto di un’officina di via Goito mentre eseguiva dei lavori per risolvere un problema di infiltrazioni di acqua piovana all’interno del capannone. L’uomo calpestò uno dei lucernari del tetto e fece un volo di sei metri, picchiando la testa in maniera fatale.
Il datore di lavoro di fatto della vittima, un 51enne albanese, ha patteggiato una pena ad un anno e 2 mesi. Assolti perchè il fatto non sussiste i due titolari della società proprietaria dell’immobile che per anni avevano gestito in proprio l’officina meccanica, per poi affittare i locali ad un’attività a conduzione cinese. I due proprietari del capannone, entrambi pratesi – 67 e 75 anni – erano stati chiamati a rispondere di concorso nell’omicidio colposo a titolo di committenti dei lavori. L’accusa aveva chiesto nei loro confronti una pena ad un anno e otto mesi, senza condizionale.
Il loro legale, l’avvocato Luca Brachi ha argomentato che prima dell’incidente mortale non vi era mai stato un conferimento dell’incarico ad eseguire alcuna opera, ma era stata richiesta una semplice verifica alle coperture finalizzata ad avere un preventivo. L’avvocato ha citato alcune sentenze della Cassazione che restringono il perimetro delle responsabilità del committente non professionale riguardo la sua posizione di garanzia negli infortuni sul lavoro. In particolare, ha sottolineato come i due imputati avessero adempiuto all’obbligo di scegliere adeguatamente l’impresa esecutrice, che era regolarmente iscritta alla Camera di Commercio, dotata del documento di valutazione dei rischi e non destinataria di provvedimenti di sospensione o interdittivi. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 60 giorni. Al momento i familiari della vittima, che si sono costituiti parti civile, non hanno ricevuto alcun risarcimento.