8 Novembre 2023

Impianti fuori uso: difficoltà nello smaltimento dei rifiuti prodotti dall’alluvione. Si stima che siano circa 100mila tonnellate

Tutte le amministrazioni comunali coinvolte hanno individuato le aree pubbliche di stoccaggio in cui possono essere scaricati i rifiuti raccolti


Liberati gli edifici e le aziende dal materiale reso irrecuperabile dall’alluvione, si pone ora il problema dello smaltimento delle circa 100mila tonnellate di rifiuti che sono stati prodotti da acqua e fango nei comuni colpiti.
Tutte le amministrazioni comunali coinvolte hanno individuato le aree pubbliche di stoccaggio in cui possono essere scaricati i rifiuti raccolti sia da Alia che dai cittadini che decidono di trasportali in maniera autonoma e ai quali viene ribadita la richiesta di separare, per quanto possibile, i Raee dai non Raee.
Questo l’elenco delle aree pubbliche di stoccaggio rifiuti individuate dai Comuni: a Prato l’area che si trova di fronte al palazzetto dello sport di Maliseti; a Montemurlo l’area di fronte al campo sportivo Nelli in piazza Oglio e l’area di parcheggio pubblico in via Udine; a Vaiano l’area di fronte a via Borgonuovo, la piazza di fronte a via Fattori e l’area in via del Ponte Vecchio a Gamberame; a Cantagallo l’area in via Val di Bisenzio in località Carmignanello.

Dalle aree pubbliche di stoccaggio sono poi in corso trasporti massivi verso lo stabilimento Alia a Prato in via Paronese, aperto con modalità no-stop, e in prospettiva – questo è l’obiettivo – anche verso le discariche i cui gestori stanno prendendo parte al tavolo aperto in Regione e dal quale dovrà emergere l’indicazione delle disponibilità giornaliere delle varie strutture. Resta naturalmente possibile, per i cittadini, anche il conferimento dei rifiuti alluvionati nei Centri di raccolta vicini alle zone più colpite.
Resta intanto problematica la situazione degli impianti di Alia, a partire dall’impianto di trattamento meccanico biologico di Case Passerini, in cui vengono trattate circa 80.000 tonnellate all’anno di rifiuto urbano residuo, che è stato completamente allagato dall’evento alluvionale. Al momento l’impianto non è accessibile e non è quindi possibile quantificare con precisione né i danni né tempi certi di ripristino che comunque non saranno inferiori a 45 giorni. La conseguenza è che almeno 10.000 tonnellate di rifiuti dovranno essere dirottate in impianti che si trovano fuori dai confini dall’Ato Toscana Centro.  Anche la discarica di Case Passerini è allagata. In particolare, è stato colpito l’impianto biologico di depurazione del percolato, che tratta annualmente 40.000 metri cubi per cui, anche in questo caso, non sono al momento quantificabili né i danni né tempi certi di ripristino che comunque non saranno inferiori a 60 giorni. Il problema comporterà, tra l’altro nel periodo stagionale più critico per la gestione del percolato, la necessità di trovare nuovi impianti di conferimento per almeno 10.000 metri cubi di materiale.  Difficoltà, infine, anche per l’inceneritore di Montale che al momento ha chiuso i conferimenti e verso il quale Alia dirotta circa 50.000 tonnellate di rifiuti urbani all’anno, che dovranno quindi prendere un’altra strada.