I vertici nazionali di Confartigianato nazionale in visita alle aziende colpite dall’alluvione
Il presidente Granelli: "Sono urgenti le sospensioni degli adempimenti e versamenti tributari"
“E’ urgente la sospensione degli adempimenti e i versamenti tributari”. A dirlo è il presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli, che insieme al Segretario generale Vincenzo Mamoli e ai vertici di Confartigianato Imprese Prato, ha visitato alcune delle imprese duramente colpite dall’alluvione, ma che stanno prodigandosi, titolari e dipendenti insieme, per ripartire al più presto. A Prato, Granelli e Mamoli – accolti oltre che da Giusti dal presidente della Federazione Moda Moreno Vignolini, dal segretario generale Davide Majone, dai sindaci di Prato e Montemurlo Matteo Biffoni e Simone Calamai, e dall’assessore alle attività produttive del Comune di Prato Benedetta Squittieri – hanno visitato tre aziende nel Comune di Montemurlo: la Speedy Color di Tommaso Fedi, l’Eurostoffe Rosi di Roberto Giudici e la Fratelli Papini di Carlo Papini.
“Siamo qui per esprimere tutta la nostra vicinanza a questi territori così pesantemente colpiti – ha detto Granelli – La nostra preoccupazione è ora che quanto accaduto non si ripeta mai più. Sono necessari piani straordinari di manutenzione e protezione del territorio. È essenziale mettere in sicurezza gli insediamenti, con manutenzioni preventive sui reticoli delle acque. In questo le imprese di prossimità, con la loro conoscenza del territorio, possono dare un contributo importante. Il nostro sistema associativo è a disposizione di quanti stanno subendo le conseguenze dell’alluvione. Faremo il nostro lavoro, sosterremo le loro richieste. Sono urgenti le sospensioni degli adempimenti e versamenti tributari. Siamo in continuo confronto con le istituzioni sui ristori, che dovranno essere erogati con procedure semplificate e con velocità, e sugli strumenti normativi da varare per aiutare la ripartenza”.
Come aggiunto dal presidente Luca Giusti, “Non siamo qui per una semplice passerella ma per far sentire agli imprenditori colpiti che ci siamo per sostenerli nelle loro esigenze più immediate, cominciando dall’essere interlocutori con le istituzioni per ottenere quanto serve per far ripartire queste aziende. Una richiesta su tutte: ancora prima di parlare di eventuali aiuti economici da attivare, almeno non togliete alle aziende le poche risorse finanziarie di cui dispongono per poter far fronte al disastro. Per questo ci battiamo in queste ore per ottenere al più preso la moratoria fiscale per le aziende alluvionate”.
Tra le aziende visitate, come detto, la Speedy Color di via Lavagnini a Oste, azienda con 40 anni di storia e 15 dipendenti, portata oggi avanti con passione da Tommaso Fedi. In 10 minuti, il 2 novembre scorso, l’acqua gli è arrivata alla vita, sommergendo i macchinari della tintoria e stamperia industriale specializzata nella tintura di filati multicolor in rocche. «Abbiamo bisogno per ripartire di poche parole e tanti fatti. Qui si rischia il futuro – ha detto Tommaso Fedi -. Dobbiamo tutelare i posti di lavoro. Se ce la faccio a far ripartire almeno una caldaia, la prossima settimana possiamo riprendere una parte della produzione ma i danni sono ingentissimi e ci servono aiuti immediati. Abbiamo perso dieci computer, spettofotometri e tanti altri macchinari che avevo appena finito di pagare e che ora sono da buttare».
Roberto Giudici della di Eurostoffe di via Puccini a Oste ha accolto il sindaco Calamai e i vertici di Confartigianato con un abbraccio e un pianto liberatorio pieno di disperazione e rassegnazione: “La mattina del 2 novembre ero un uomo felice con un’azienda che funzionava alla perfezione, alle 6 del pomeriggio ho perso tutto sotto un metro e mezzo d’acqua. – dice Giudici- Tra pochi mesi avrei festeggiato i 40 anni di attività e ora mi ritrovo a zero: non abbandonateci!”. In mezzo a tanta disperazione, però, Giudici ha incontrato anche tanta solidarietà e aiuto, che gli danno la forza per non mollare. “Quando avrò finito di pulire e di riparare i macchinari, voglio fare una festa e cercare tutti coloro che sono venuti qui spontaneamente a darmi una mano a liberare l’azienda dall’acqua e dal fango – ha concluso – Giudici -. Domenica scorsa avevo 70 persone in azienda. Voglio dire grazie a tutti coloro che mi hanno dato una mano, che non mi hanno lasciato solo”. A distanza di quindici giorni dall’alluvione tra i macchinari c’è ancora tanto da fare e da pulire e nessuno, dal 2 novembre scorso, si è mai fermato, perché l’obbiettivo è quello di ripartire velocemente.
La visita di Confartigianato si è conclusa nell’azienda Fratelli Papini, sempre di via Puccini a Oste. “Dopo l’alluvione l’unica soluzione era chiudere il magazzino e andare via, c’erano tutte le scatole in mezzo all’acqua – ha spiegato Carlo Papini -. Stiamo ora cercando di riaprire l’attività e di continuare. Dopo oltre 50 anni di attività non possiamo lasciare così”
Per il sindaco Simone Calamai la visita dei vertici di Confartigianato è importante perché esprime la concreta vicinanza delle istituzioni e delle categorie economiche ad aziende che hanno perso tanto in termini di macchinari, materiali e produzioni : “Le aziende del nostro distretto hanno bisogno di risposte veloci e risorse certe per ripartire con le produzioni in tempi rapidissimi. Non ci possiamo permettere di perdere aziende fondamentali per far funzionare la filiera tessile. Noi istituzioni, insieme alle associazioni di categoria, agiremo con la massima forza nei confronti del governo per riuscire ad ottenere le risorse per far ripartire a pieno il motore economico della Toscana. Il distretto pratese è davvero un motore economico straordinario per la nostra regione. Rispondere alle esigenze delle imprese alluvionate significa dare risposta a tutto il distretto tessile”.