Bus: studenti a terra, ritardi, sindaci, scuole e famiglie in rivolta
Risposte urgenti anche per rispetto di chi a causa del maltempo ha perso casa, auto, lavoro, capacità di spesa
Un bus destinato al
Un bus destinato al polo scolastico di San Paolo scolastico che all’improvviso costringe a scendere studenti e studentesse a Porta al Leone, almeno 600 metri prima, perché dirottato dall’azienda su “un’emergenza” (quale, più dannosa di non completare una corsa ormai quasi alla mèta?).
Alunni che non arrivano quasi mai in orario alle lezioni, costringendo i dirigenti scolastici a proroghe sugli ingressi per evitare giustificazioni scritte su ritardi che non dipendono dai ragazzi né dalle famiglie. Bus annunciati dai tabelloni online e che non passano, ragazzi che arrivano a piedi agli orari più disparati, con danni alla didattica. Bus che giungono davanti alle scuole a fine lezioni già sovraccarichi e ragazzi che restano a terra. I sindaci della Valbisenzio che sotto il pressing di cittadini esasperati chiedono alla Provincia e ad Autolinee Toscane di rivedere orari e sistema complessivo dei servizi. Comitati di genitori che annunciano una protesta per il 25 novembre di fronte al capolinea di Autolinee Toscane in piazza Stazione a Prato.
Soccorsi durante gli allagamenti
È una sintesi di disservizi (e relative reazioni) registrati negli ultimi giorni nel trasporto pubblico su gomma. A rimetterci, sopratutto gli studenti, che rappresentano la stragrande maggioranza di quanti usano i bus. Disagi e problemi sussistevano già prima dell’entrata in vigore del nuovo orario (1° novembre) e degli allagamenti, avvenuti il giorno dopo: l’eccezionale ondata di maltempo li hanno moltiplicati ed amplificati. Autolinee toscane spiega che in seguito agli allagamenti dieci bus hanno riportato danni e gran parte degli altri manifestano ulteriormente gli effetti di vetustà e obsolescenza. Inoltre, l’officina aziendale ha lavorato a organico ridotto causa allagamento delle abitazioni di vari addetti.
Autolinee Toscane invita a non agire sull’onda di proteste e disagi per esaminare con razionalità l’effettiva incidenza del maltempo sulla qualità del servizio.
Gli amministrstori, le famiglie, le scuole hanno invece bisogno di risposte immediate e veder eliminati i disagi, specialmente con l’attenuarsi degli effetti del maltempo e il progressivo ritorno alla praticabilità delle strade. E ricordano che, anche prima del maltempo, la situazione lasciava a desiderare.
Danni a Montemurlo
È il momento di agire per ripristinare immediatamente un servizio dignitoso, sia durante la fase di riparazione dei danni da maltempo, sia una volta tornati a regime, verosimilmente a gennaio.
Al proposito, considerando l’importanza che il trasporto pubblico riveste per la popolazione scolastica sarà bene concentrarsi al massimo sulle fasce orarie coincidenti con ingressi e uscite dalle lezioni. Con massimo rispetto della puntualità, raddoppi di corse se necessario perché nessuno resti a terra, anche a costo di eventuali riduzioni nelle fasce con utenza più bassa o quasi assente.
Il trasporto degli studenti sia ora priorità assoluta, anche per rispetto delle famiglie alle quali il maltempo ha tolto casa, auto, talvolta lavoro e ha certamente ridotto la capacità di spesa.
Una volta risolti in via definitiva i problemi incombenti sarà auspicabile una riflessione sugli effetti temporanei della riforma che ha portato all’assegnazione del servizio di trasporto su gomma tramite bando internazionale. Ne è valsa la pena, per utenti in primis, poi per ente assegnatore e azienda assegnataria? Un buon tema, per chi si candiderà alla guida della Regione, nel 2025.
Controlli su un bus di linea
La rivoluzione francese originale vide far tabula rasa quasi di tutto. Per la copia in corso nel trasporto pubblico toscano basterebbe la restaurazione di un servizio soddisfacente. Ce n’è bisogno, più che mai dopo i danni che i pratesi e i toscani hanno subito dai recenti allagamenti.