Alluvione, la stima dei danni sale a 2 miliardi di euro: entro un mese la ricognizione del commissario Giani al governo
Il ministro Musumeci ha auspicato che tra gli imprenditori ci sia qualcuno che abbia assicurato la sua azienda: "Siamo l'unico Paese in cui questo rimane un tabù, siamo al 6% ed è un dato grave"
La stima dei danni dell’alluvione in Toscana sale e si avvicina ai 2 miliardi di euro. Lo ha sostenuto il Commissario straordinario per l’emergenza e presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che in una Campi Bisenzio dove ancora si spala fango 10 giorni dopo l’ondata di maltempo del 2 novembre scorso, ha incontrato assieme ai sindaci il ministro della protezione civile Nello Musumeci in visita ai territori alluvionati.
“Se io sommo quello che mi dicono i sindaci di quella trentina di Comuni più coinvolti andiamo sicuramente vicini ai 2 miliardi, e contemporaneamente abbiamo bisogno e la necessità di risorse per l’immediato, per i primi soccorsi, per le ordinanze con cui rimettiamo in sesto gli argini, per quello che sono tutte le situazioni che ci chiedono cittadini che hanno perso tutto e le imprese danneggiate. Abbiamo avuto 8 morti – ha detto Eugenio Giani – e danni rilevanti in ben cinque delle dieci province toscane. E’ stato colpito anche il cuore economico della Toscana. Abbiamo subito un evento meteorologico come non si era mai visto fino ad oggi e il pericolo maggiore è stato rappresentato dai piccoli torrenti: l’Agna, lo Stella, il Bagnolo, gli altri torrenti del reticolo minore, che però in questo caso si è rivelato rilevante e devastante. Ora dobbiamo portare avanti tre fronti fondamentali: gli interventi di somma urgenza, cioè la ricostruzione degli argini e la messa in sicurezza del territorio; l’assistenza alle famiglie che hanno subito danni; l’attenzione alle imprese colpite, anche perché in quest’area si trovano manifatture che sono indispensabili anche al settore moda e all’eccellenza dell’export italiano”.
Anche il sindaco di Prato e presidente Anci Toscana Matteo Biffoni ha ribadito che “è necessario trovare tutti gli strumenti per mettere le nostre aziende in condizione di ripartire e per dare sostegno alle famiglie colpite. Fate presto, noi come istituzioni locali ci metteremo la massima collaborazione. Tra Prato, Firenze e Pistoia ha sede il più grande distretto tessile d’Europa e il comparto moda non aspetta, ha tempi di reazione immediata. Chiediamo che la rapidità di azione accompagni anche la fase più difficile di rimessa in moto della comunità”.
Musumeci, Governo farà tutto il possibile, ricostruire bene
“Da parte nostra a Roma sarò fatto tutto quello che è possibile e necessario fare nei tempi che le procedure burocratiche consentiranno. Vogliamo che si torni presto alla normalità e che si apra una stagione nuova”. Lo ha detto il ministro alla Protezione civile Nello Musumeci. “Occorre ricostruire ma ricostruire bene – ha aggiunto -. Resterò due giorni in Toscana. Domani andrò in Versilia, ascolterò operatori, sindaci, rappresentati del territorio perché il Governo vuole avere piena e serena consapevolezza di quanto accaduto e quanto può fare”. Per la fase di ricostruzione dopo l’alluvione in Toscana, ha ricordato Musumeci, “serve una relazione dettagliata sui danni alle infrastrutture e ai privati. E a questo sta lavorando e deve lavorare la Regione Toscana insieme ai sindaci, fornendo magari la relazione nella prima decade di dicembre. Maggiore è la portata del danno e più tempo servirà per poter intervenire e soddisfare le esigenze. Auspico che tra gli imprenditori ci sia qualcuno che abbia assicurato la sua azienda. Anche questo è un tema da affrontare”. “Siamo l’unico paese – conclude – in cui questo rimane un tabù, siamo al 6% ed è un dato grave. Dovremo promuovere una nuova cultura del rischio”.
Musumeci ha assicurato che appena possibile il presidente del consiglio Giorgia Meloni verrà in Toscana, ha ricordato l’immediata decretazione dello stato di emergenza da parte del governo, 24 ore dopo l’alluvione, che ha consentito il primo stanziamento di 5 milioni per interventi urgenti di ripristino e assistenza alla popolazione.
E ha invitato le Regioni a fare di più sulla prevenzione dal rischio idrogeologico (leggi il botta e risposta con Giani e Nardella sugli errori frutto di fattori diversi rispetto al cambiamento climatico). “Questo governo ha messo a disposizione delle Regioni 800 milioni del Pnrr per la sicurezza del territorio. L’uomo può attutire e mitigare gli effetti” del maltempo e dei cambiamenti climatici “e la responsabilità che l’uomo deve avere è nel non consumare nuovo suolo”.