4 Ottobre 2023

Renzo Buricchi a quarant’anni dalla morte, un incontro e una messa per ricordarlo

Era conosciuto come il Tabaccaio, era arrivato a Dio attraverso l'osservazione della natura. La Diocesi di Prato ha aperto la causa di beatificazione. Il ricordo domenica 8 ottobre alla basilica di Santa Maria delle Carceri


Quarant’anni fa moriva Renzo Buricchi, conosciuto come il «tabaccaio di Prato», per il quale la Chiesa pratese ha aperto la causa di beatificazione. Era il 3 ottobre 1983 quando lo portarono nella sala di rianimazione all’ospedale Misericordia e Dolce. Morì lo stesso giorno di San Francesco d’Assisi, il santo che aveva ispirato il suo grande amore per il creato e la sua teologia costantemente tesa nel cercare i segni dell’amore di Dio nella natura e nelle «cose semplici».

Per ricordare la figura di Buricchi la commissione storica, impegnata nella ricerca della documentazione sul tabaccaio, ha promosso un incontro e una celebrazione eucaristica in suffragio. «La morte non esiste. Renzo Pietro Buricchi quarant’anni dopo», il titolo di questo doppio appuntamento. Le iniziative si tengono domenica 8 ottobre nella basilica di Santa Maria delle Carceri. Alle 16 sono previsti gli interventi di Marcello Pierucci, biografo e amico di Buricchi, del teologo don Diego Pancaldo e di don Alessandro Andreini, postulatore dell’inchiesta diocesana per la canonizzazione. Alle 18,30 si tiene la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Giovanni Nerbini.

Chi era. Renzo Buricchi nasce nel 1913 a Seano, era di estrazione contadina e comunista e riuscì a conoscere Dio attraverso l’osservazione delle natura. Il vescovo Nerbini lo ha definito «un personaggio davvero straordinario nella sua assoluta semplicità e ordinarietà di vita». Buricchi ha gestito per quarant’anni il bar tabaccheria in piazza del Comune a Prato – per questo veniva chiamato il «tabaccaio» – e in modo riservato ha radunato un piccolo gruppo di amici contagiandoli con il suo stile e invitandoli costantemente alla preghiera. Questo atteggiamento e i suoi insegnamenti iniziarono a uscire dal «nascondimento» alla fine degli anni Novanta con il libro «Un cipresso per maestro», scritto dal biografo Marcello Pierucci. Grazie al vescovo Gastone Simoni e a don Giuseppe Billi la figura di Buricchi viene valorizzata, prima in diocesi, e poi anche fuori da Prato.
Un anno fa, l’8 ottobre 2022, nella sala del capitolo di San Domenico, si è aperta la prima sessione dell’inchiesta diocesana della beatificazione di Buricchi. In questi dodici mesi il tribunale, presieduto dal canonista don Marek Sygut, ha ascoltato diverse testimonianze sull’esperienza umana e spirituale di Buricchi. Il materiale raccolto, composto dalle testimonianze e da documenti, sarà poi inviato alla Congregazione per le cause dei Santi per l’eventuale proseguimento del processo.