Linguaggio poco chiaro, un gergo per iniziati che richiede spiegazioni complesse e che si utilizza con difficoltà, mancanza nel quadro conoscitivo di uno strumento di confronto fra le future previsioni urbanistiche sul territorio pratese e quelle dei comuni vicini, ma anche quelle dell’intera area metropolitana. E ancora. Assenza di un’autorità d’ambito in grado di studiare, rilevare, pianificare e governare tutti gli aspetti della mobilità in un ambito funzionale che abbia un significato sul piano tecnico ed operativo, a cominciare dal tpl, lo sviluppo del Gemello Digitale della città e una serie di criteri e suggerimenti su come migliorare la mobilità cittadina e provinciale.
Questo il sunto delle osservazioni al piano strutturale del Comune di Prato depositate dal Consiglio Direttivo dell’Aci di Prato, che vanno nell’ottica di salvaguardare l’interesse della comunità, di facilitare la mobilità fra comuni e province, e di semplificare l’attuazione delle previsioni urbanistiche. Entrando più nel merito delle osservazioni, Aci sottolinea come “manchino gli indirizzi sulle nuove capacità di introdurre intelligenza nel territorio” in riferimento specialmente agli sviluppi tecnologici sulla mobilità. Non solo, al netto dell’esito ad oggi “poco soddisfacente” del nuovo assetto scaturito dalla gara regionale del Tpl, Aci reputa necessario introdurre, “un’autorità d’ambito in grado di avere una visione integrata dei sistemi di trasporto” su un bacino significativo. “L’alternativa – prosegue il consiglio direttivo – è l’inefficacia del tpl che constatiamo quotidianamente”.
Nell’ambito del tpl, indicato come il pilastro per una mobilità futura equilibrata, Aci tocca anche il tema ferroviario. Qui ci si sofferma sui sottopassi che fanno da barriera fra la zona che va da Porta Pistoiese fino a San Paolo e Narnali. “Va prevista con coraggio e lungimiranza una modifica del tracciato – suggeriscono da Aci – e sarebbe auspicabile l’eliminazione della stazione di Borgonuovo, in favore di una fermata davanti al Santo Stefano, permettendo così un accesso diretto all’ospedale di Galciana”. Nella previsione di valorizzazione della stazione centrale, invece, Aci chiede di non sottovalutare l’introduzione ormai certa e prossima dell’elemento aereo nel trasporto delle merci che avrà la sua fase sperimentale proprio in Italia nel 2024, ma anche del trasporto di persone in area urbana, che altrettanto verrà sperimentato già alle prossime Olimpiadi.
Si ritiene poi strategica la riconfigurazione delle carreggiate sulla rete stradale, eliminando mostri tecnici, come l’attuale viale delle Repubblica. E poi Aci si schiera a favore del bypass della 325 per un collegamento diretto fra la Vallata e Montemurlo, infrastruttura che si ritiene fondamentale per l’intera area tessile. In tema di mobilità elettrica, Aci invita alla riconfigurazione della rete elettrica cittadina “spostando le cabine primarie da luoghi non congrui, come viale Galilei e via Catracci, e prevedendo la possibilità di installare impianti fotovoltaici estensivi sulle coperture degli edifici industriali”.
L’Automobile Club di Prato parla anche del ruolo fondamentale dell’Interporto della Toscana Centrale per l’organizzazione di un vero e proprio sistema di tpl delle merci “integrando sistemi privati” e rendendosi disponibile sull’ultimo chilometro “a risolvere i problemi del comparto produttivo e commerciale”. Sul fronte stradale, entrando nei dettaglio, al di là della battaglia su viale della Repubblica, Aci auspica un asse alternativo fra Buzzi e viale Marconi, lo spostamento del liceo Copernico nell’ottica di una soluzione nel medio termine per l’asse di viale Borgovalsugana, in attesa di soluzioni strutturali per eliminare il traffico di attraversamento da questo canale inadeguato. “Serve riconfigurare l’area di Ponte Datini – conclude Aci Prato, realizzare il sottopasso fra via Arcivescovo Martini e via Cavallotti passando sotto piazza Mercatale già più volte suggerito, casomai approfittando per realizzare il vecchio progetto di parcheggio sotterraneo, riequilibrando così il carico su viale Galilei e piazza San Marco”. In generale Aci raccomanda più coraggio e una visione della città inserita ed armonizzata con le realtà vicine, pena l’inefficacia degli strumenti urbanistici, come si è dovuto constatare negli ultimi anni.