Rivoluzione in vista per il trasporto pubblico locale su gomma. Dal 1° novembre la rete urbana ed extraurbana dei bus di Autolinee Toscane entra in una nuova fase, che comporterà una riorganizzazione complessiva, con il potenziamento delle corse nelle tratte più utilizzate e l’eliminazione delle corse a bassissima richiesta. Per le linee cittadine, sono previste alcune modifiche ai percorsi e alla frequenza dei passaggi che avverrà, in linea generale, ogni 7, 15 o 30 minuti.
Più pesante, almeno stando alle prime ipotesi, il piano di efficientamento della Val di Bisenzio. I sindaci della Vallata, che lunedì scorso hanno incontrato l’azienda di trasporto in Provincia, insieme agli amministratori degli altri Comuni pratesi, lamentano di essere stati “sommariamente informati” ma soprattutto corrono ai ripari e avanzano due contro-proposte, che saranno formalizzate anche alla Regione. Queste le soluzioni: un servizio a chiamata per le aree che restano penalizzate, in modo da collegare le zone meno fornite ai principali punti di snodo, e un biglietto unico integrato per bus e treno, con una tariffa ad hoc.
“Con queste soluzioni, oltre ad offrire un servizio più efficiente ed utile per gli abitanti delle zone più lontane, vengono eliminate dalla SR325 le corse senza passeggeri, in modo da evitare costi economici ed ambientali e contemporaneamente alleggerire il traffico sulla strada”, spiegano Bongiorno, Bosi e Morganti. L’impegno richiesto dai tre sindaci ad Autolinee Toscane è anche quello “di monitorare nei primissimi giorni del nuovo orario le richieste dei possibili utenti delle corse soppresse in modo da poter prevedere il servizio personalizzato per quei cittadini che resterebbero privi di trasporto”.
“Da 23 a 17 corse al giorno dal 1° novembre, nella Val di Bisenzio, in provincia di Prato, una zona che, invece, dovrebbe essere maggiormente collegata con il capoluogo e non solo: questo è l’ultimo risultato della gestione disastrosa del trasporto pubblico locale da parte di Autolinee Toscane”. Così in una nota congiunta Erica Mazzetti, Deputato di Forza Italia e responsabile nazionale lavori pubblici, e Lorenzo Santi, Vice vicario di Forza Italia Giovani Toscana e capogruppo dell’opposizione a Cantagallo. “Si conferma, come abbiamo sempre denunciato fin da quando il servizio è stato assegnato a un’azienda non del territorio toscano, una tendenza preoccupante che gli amministratori PD, dal territorio alla Regione non sembrano intenzionati a invertire: aumento dei prezzi – elencano – e, a fronte di costi che salgono, contrazione dei servizi, soprattutto nei territori già marginalizzati, come la Val di Bisenzio ma non solo, investimenti sul territorio pressoché assenti”. “Per Forza Italia, invece, la Val di Bisenzio dovrebbe essere molto più connessa – propongono Mazzetti e Santi -: sia su gomma, ammodernando la SR325, sia soprattutto su treno, nella tratta Prato-Bologna, potenziando le fermate intermedie. Non è certo tagliando servizi e collegamenti che si ottiene sviluppo e crescita”.