Macrolotto 0, Barberis: “Lo ‘sceriffo’ Milone danno d’immagine alla città”. La replica dell’ex assessore
L'intervento dell'assessore Barberis nell'ultima puntata del talk Parliamoci chiaro, dedicata al Macrolotto zero "tra riqualificazione e degrado"
“Il degrado di alcune zone del Macrolotto zero è dovuto al continuo ricambio di cittadini che vi abitano e a diverse forme di convivenza civile. La giunta di centrodestra per combattere il degrado ha utilizzato il cosiddetto bastone, cioè ha intrapreso una serie di attività per combattere sia il degrado che l’illegalità”. Questo l’intervento del consigliere comunale di Centrodestra Leonardo Soldi, ospite ieri sera dell’ultima puntata del talk Parliamoci chiaro, dedicata alle nuove opere inaugurate al Macrolotto zero dall’amministrazione, ma anche alle tante criticità che ancora permangono, legate al decoro urbano. Una visione politica, quella del consigliere Soldi, improntata su misure repressive e non condivisa dall’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis, che gli risponde: “Nel 2009 il centrodestra si candidò a governare la città dicendo che avrebbe risolto tutto nella zona, non mi risulta che nel 2014 la situazione fosse cambiata, con un assessore che si faceva chiamare lo ‘sceriffo’ e che ha creato un danno d’immagine perché ha discreditato la città di Prato nel mondo”.
Ascolta l’estratto della puntata:
Pronta la replica dell’ex assessore Aldo Milone: “Nel corso della trasmissione “Parliamoci chiaro” l’ assessore Barberis ha asserito che la giunta Cenni e il sottoscritto avrebbero creato un danno di immagine alla città a causa della lotta all’illegalità che abbiamo portato avanti nei confronti di quella parte della comunità cinese. La nostra colpa, secondo l’assessore Barberis, consiste nell’aver combattuto lo sfruttamento dei clandestini, il lavoro nero, l’evasione fiscale, circa un miliardo all’anno, che era ed è presente tutt’ora nel cosiddetto “distretto parallelo”. Pertanto , sempre secondo l’assessore, tutto ciò avrebbe creato un danno di immagine alla città di Prato. Un fenomeno di cui si sono occupate tutte le TV del mondo. Invece, se anche il sottoscritto e la giunta Cenni, avessero chiuso gli occhi su tutto ciò, l’ immagine di Prato non avrebbe subito alcun danno perché avrebbe consentito tranquillamente il proliferare di questa illegalità che poteva rappresentare un fiore all’occhiello per la città. Questa dichiarazione del Barberis lascia a bocca aperta e lo stesso Biffoni dovrebbe subito intervenire per smentire quanto ha dichiarato il suo assessore”.