Dalila Mazzi: “Donne con ruoli societari solo in un terzo delle imprese, serve una svolta culturale, le quote rosa non bastano”
L’imprenditrice pratese ha raccontato la sua esperienza all’iniziativa "A colazione con..." promossa dalla Commissione Pari Opportunità dei Commercialisti
Dalila Mazzi è abituata a lavorare più che a raccontare il suo successo di imprenditrice, guadagnato senza risparmio di forze. È timoniera dell’azienda di famiglia, guida la Camera di Commercio Pistoia e Prato (in Italia su 65 enti camerali solo 3 vedono donne alla presidenza), ha ricoperto ruoli significativi come la presidenza di Consorzio Acqua e la vicepresidenza di Gida Spa.
La sua esperienza, raccontata senza ostentazione, nel corso dell’incontro promosso dal Comitato Pari Opportunità dell’Ordine dei Commercialisti nell’ambito del Progetto A colazione con…, può rappresentare però per tante donne una lezione di coraggio e determinazione (anche incoscienza, dice lei). Per la sua bella testimonianza ha ricevuto i riconoscimenti dei numerosi presenti, di Paola Santoni, presidente della Commissione che ha guidato l’incontro e di Filippo Ravone, presidente dell’Ordine. “Il nostro obiettivo è fare conoscere e dare valore a storie positive, che costituiscano un modello soprattutto per le giovani donne”, ha spiegato Santoni.
A proposito di donne imprenditrici Mazzi ha portato anche alcuni dati, aggiornati al giugno 2023, che riguardano le imprese del territorio: sono 12.715, a fronte di 27.504 uomini, le donne che rivestono incarichi negli organi societari nella provincia di Prato. “Sono soltanto un terzo – ha messo in evidenza la presidente della Camera di Commercio – è evidente che dobbiamo impegnarci ancora per operare una vera svolta culturale. Le quote rosa, che pure in qualche modo sono importanti come fattore di accelerazione, non rappresentano una misura determinante se non lavoriamo per cambiare mentalità”.
Per Mazzi “nelle imprese donne e uomini che lavorano insieme sono una grande opportunità e fondamentale è il dialogo intergenerazionale per il trasferimento delle competenze nelle aziende”. Ha anche ricordato che, nell’ambito dei 10 milioni di euro destinati a Prato dal PNRR, una fetta di risorse ranno dedicate all’imprenditoria femminile.
Dalila Mazzi ha cominciato a sperimentare la guida d’impresa giovanissima: a 22 anni ha fondato e fatto crescere, insieme ad alcuni soci, l’Istituto pratese di Radiodiagnostica che per primo è riuscito a portare a Prato il macchinario per eseguire la TAC (allora in città non c’era e i pratesi dovevano recarsi a Careggi oppure in due strutture private fiorentine). “Ce l’ho messa tutta – ha raccontato – quando ho lasciato l’azienda aveva 50 dipendenti e 60 collaboratori. Siamo stati pionieri dell’attività sanitaria in convenzione”.
E poi l’impegno nell’azienda di famiglia, di cui è presidente. “Non è stata una scelta, ma sapevo quanti sacrifici aveva fatto il mio babbo per far crescere la Nuove Fibre e ho accettato”, ha spiegato. In azienda, dopo il passaggio del testimone con il padre Giancarlo, ha assunto tutte le deleghe operative e ha condotto una significativa opera di innovazione, intervenendo su strutture e impianti e valorizzando le professionalità aziendali. “Il fattore umano e quindi il valore delle persone è un elemento portante, alle Nuove Fibre è al primo posto”, ha sottolineato.