883 richieste di esecuzione sfratti presentate agli uffici giudiziari e 299 sfratti eseguiti: sono i numeri della provincia di Prato relativi al 2022, secondo quanto emerso dal report del Ministero degli Interni e diffuso dal Sunia, il sindacato (interno alla Cgil) che tutela gli inquilini. Sempre secondo questo report, la nostra provincia è la seconda in Toscana per numero di sfratti eseguiti e al terzo posto per richieste di esecuzioni. E’ anche la provincia toscana all’ultimo posto per dotazione di “case pubbliche”(ERP). L’incremento percentuale rispetto al 2021 delle richieste di sfratto è pari al 181%, mentre gli sfratti eseguiti hanno subito in un anno un aumento del 205%. “Come avevamo ampiamente denunciato a più riprese questi dati sono frutto della totale assenza di politiche di sostegno alla locazione, alle quali dovremo aggiungere l’aggravante dell’azzeramento del Fondo Sostegno all’Affitto operato dal Governo Meloni e il taglio del Reddito di cittadinanza che prevedeva una integrazione per i cittadini in affitto”, afferma il Sunia, che continua: “Che a Prato la situazione sul fronte casa sia problematica, lo dimostra il numero delle domande per il contributo all’affitto 2022, 822 con un fabbisogno stimato di euro 2.063.052 che ha visto erogare grazie alle risorse del precedente Governo e dalla Regione Toscana (oggi azzerate dall’ultima Finanziaria del Governo Meloni) 876.333,86 euro. Poi ci sono poche case pubbliche. La provincia di Prato ha solo 1828 case popolari, all’ultimo posto fra le provincie per dotazione di Edilizia Residenziale Pubblica. Tra l’altro 172 abitazioni sono sfitte, vuote, in attesa di ristrutturazione”.
Guardando al nuovo anno, per il sindacato “Le prospettive per il 2024 sono ancora più nere: il rischio è di trovarsi con centinaia di famiglie con lo sfratto esecutivo per morosità è concreto anche alla luce del taglio del Fondo Sociale per l’Affitto e del Fondo Morosità Incolpevole decisa dal Governo. Riteniamo che, a questo punto, non sia rinviabile un confronto serio su come far fronte allo stato di emergenza che investe centinaia di famiglie in precarietà abitativa anche nella nostra Provincia”.
Tra le proposte del Sunia c’è quella di favorire il reperimento sul mercato privato di alloggi da destinare a canone sostenibile mediante azioni progettuali che prevedano un sistema di garanzie per i locatori; di perseguire l’obiettivo di azzeramento degli alloggi di case popolari vuoti anche mediante la sottoscrizioni di accordi con i nuovi assegnatari per permettere loro di effettuare i lavori di ripristino a “sconto affitti”, di valutare studi di fattibilità per operare cambiamenti di destinazione uso di fondi commerciali di proprietà pubblica per realizzare Alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica.