Nell’intervista “
Pratesi della domenica” del 17 settembre
Rossella Foggi, guida turistica, ha invitato i giovani e giovanissimi colleghi o aspiranti tali a investire nella loro professione. Poiché, parafrasando Guccini, Prato
non vive “vendendo” se stessa o il proprio passato, il consiglio potrebbe apparire fuorviante. Invece, la guida suggerisce ai ragazzi che amino Prato e siano attivi sulle tecnologie a far ricorso a queste ultime, per illustrare la città e, ancor prima, invitarvi turisti di ogni lingua. Esistono app che irrompono nello smartphone di chi approdi in un territorio, orientando alla sua scoperta. Qui abbiamo il sito
www.cittadiprato.it realizzato dal Comune. Una buona base, da
innervare con fantasia e tutto ciò che un sito istituzionale non può esplorare o concedersi (locali, bar, pasti veloci e cene, pernottamento, shopping, pubblicità, promozioni, influencing). Con in più la raccomandazione a rivolgersi alle
guide in carne e ossa, per aggiungere alle suggestioni virtuali la sostanza della narrazione da parte dell’essere umano. Una pianta in cui, ampliando coi polpastrelli la visuale di strade o piazze, appaiano
non solo la città inanimata di monumenti e opifici (itinerario medievale e rinascimentale, i luoghi del tessile che si svolgeva entro le mura), ma anche la città delle
donne che ci sono nate (Clara Calamai, la più celebre delle contemporanee, di cui sono imminenti le celebrazioni); la Prato degli
scrittori da Malaparte a D’Annunzio a Benelli a Veronesi e Nesi. Eppoi la città della
pasticceria, coi campioni del presente e lo storico e sempre innovativo Mattonella. E superando le mura, la città da percorrere in
bici o facendo
jogging. Quella degli
spacci aziendali. Oltre a tutto ciò che in campo turistico si può svolgere online.
Un servizio moderno e completo i cui oneri non possono certo ricadere sulle giovani guide. Servono incentivi e contributi pubblici. E formazione. Al
Pin si insegna
marketing digitale, Antinori e vari produttori di vino sono fra i partner-clienti, assieme ad aziende tessili e di altri comparti. Aggiungervi marketing turistico territoriale significherebbe creare sbocchi per
giovani, rafforzare l’
identità dell’istituto e creare un
osservatorio “fresco” e aggiornato sul turismo.
Un buon tema da inserire nei
programmi elettorali delle forze politiche che si apprestano a scegliere i candidati per governare nei
prossimi dieci anni.