Nessun passo indietro sui due licenziamenti al museo Pecci. E’ quanto emerge al termine dell’incontro di oggi pomeriggio fra i rappresentanti del Centro di arte contemporanea – il direttore Stefano Collicelli Cagol e il segretario Emanuele Lepri – e i sindacalisti Patrizia Pini della Uil e Alessio Bettini della Cgil. I sindacati avevano chiesto l’immediata revoca dei licenziamenti, che erano stati assunti a fine agosto nell’ambito di una “revisione delle attività e delle risorse” atta a “garantire la sostenibilità a lungo termine del Centro”. I sindacati avevano fin da subito proclamato lo stato di agitazione e contestato i licenziamenti nella forma e nel merito, auspicando l’intervento delle istituzioni, fra cui Comune e Regione Toscana, principali finanziatori della Fondazione che gestisce il Pecci.
“Nell’incontro di oggi – dicono Patrizia Pini e Alessio Bettini – ci hanno riferito che non è prevista alcuna revoca dei licenziamenti ed hanno delegato questa facoltà al consiglio di amministrazione e all’incontro con le istituzioni pubbliche che si terranno entrambi il prossimo 21 settembre”. A quest’ultimo tavolo di confronto parteciperanno i rappresentanti di Regione, Comune di Prato, Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana e sindacati.
“La nostra battaglia per ottenere la revoca dei licenziamenti prosegue – aggiungono Pini e Bettini – . Abbiamo già convocato l’assemblea dei lavoratori la mattina del 19 settembre, in cui prospetteremo altre forme di protesta più dure ed incisive”. CGIL e UIL chiedono con forza l’intervento di Regione Toscana e Comune di Prato per chiarire l’indirizzo di gestione alla Fondazione ed escludere licenziamenti di lavoratori e lavoratrici.