20 Settembre 2023

Contrasto all’evasione fiscale: oltre 147mila euro al Comune di Prato, che resta ai vertici nazionali

La città laniera è quarta in Italia, dietro ai comuni di Genova, Milano e Torino


In questi giorni è stata pubblicata la tabella dei trasferimenti ai comuni da parte del Ministero dell’interno per la partecipazione al contrasto dell’evasione fiscale, attività sorta come esito delle norme statali sul federalismo fiscale dei primi anni 2000. Al Comune di Prato quest’anno viene riconosciuto l’importo di 147.242,91 euro che gli consente, primo in Toscana, di attestarsi al quarto posto in Italia, dietro ai comuni di Genova (€ 863.459,19), Milano (€ 367.410,11) e Torino (€ 162.671,99).

Il risultato ottenuto è frutto dell’impegno e della costante collaborazione fra gli operatori del Nucleo Antievasione comunale, che opera preso il Comando di Polizia Municipale e il personale della direzione provinciale di Prato dell’Agenzia delle Entrate.

Per leggere correttamente il dato e confrontarlo con i risultati degli anni precedenti è necessario evidenziare che dall’anno 2022 il trasferimento ai comuni è ritornato ad essere il 50% delle maggiori imposte riscosse dallo Stato, per effetto del mancato rinnovo della disposizione che fino al 2021 aveva innalzato la quota incentivante, riconoscendo ai comuni il 100% delle somme riscosse in base alle segnalazioni qualificate trasmesse alla Agenzia delle Entrate dalle stesse amministrazioni locali. Questo spiega il dimezzamento del totale nazionale dei trasferimenti che è passato dai circa 6 milioni di euro del 2021 ai 3 milioni di euro di quest’anno. In tale contesto e con le dovute proporzioni la cifra riscossa quest’anno dal comune di Prato è in linea con gli importi incassati negli ultimi anni, costituendo da solo quasi il 5% del totale dei trasferimenti nazionali.

A supporto di queste attività di accertamento, quest’anno sono stati sottoscritti protocolli di intesa sia a livello regionale che locale fra i soggetti coinvolti nel contrasto dell’evasione fiscale (Agenzia delle Entrate, ANCI, Comune e Guardia di Finanza), pertanto si auspica che a questi possa seguire, da parte del legislatore, anche il rilancio degli incentivi agli enti locali, per evitare che questa importante risorsa di supporto alla legalità fiscale non perda ulteriore terreno.