16 Agosto 2023

Sopralluogo al carcere, ancora problemi di sovraffollamento nelle celle: “Massima preoccupazione”

La consueta visita ferragostana ha fatto emergere criticità igieniche, mancanza di attività educative e lavorative, e carenza d'organico fra le guardie


Si è tenuta anche quest’anno la consueta visita ferragostana al carcere di Prato. Protagonisti sono stati Lorenzo Tinagli, consigliere comunale Pd, gli avvocati Gabriele Terranova e Sara Mazzoncini della Camera Penale, Matteo Giusti e Barbara Soldi, come rappresentanti di Nessuno Tocchi Caino e Radicali Italiani, e Giacomo Bechini in rappresentanza di Più Europa. Una visita ispettiva che dà prosecuzione al percorso di collaborazione con la struttura carceraria iniziato ormai molti anni fa.

Dopo il colloquio con il direttore Vincenzo Tedeschi, rientrato a La Dogaia ma che si divide con la casa circondariale Gozzini di Firenze, è stato il sostituto Commissario Salvatore Fiorenzano, avendo momentaneamente assunto il ruolo di reggente non essendoci un comandante nominato, ad accompagnare la delegazione nella visita ispettiva. “Già l’assenza di un direttore titolare del ruolo e la mancanza del comandante della polizia penitenziaria, in un carcere di queste dimensioni, dovrebbe far riflettere sulla criticità del sistema” spiegano i promotori del sopralluogo.

“A questo si aggiunge una situazione in alcune sezioni di evidente degrado strutturale, con la necessità all’interno delle celle di tenere tre detenuti invece di due – proseguono -. Sommate a diverse tensioni etniche dovute all’alta percentuale di stranieri presenti nell’istituto, creando negli ultimi mesi molti disagi ai carcerati oltre che a tutto il personale dell’istituto. La carenza poi di lavoro all’interno del carcere e la scarsità di attività educative in cui impiegare il proprio tempo, contribuiscono ad aggravare ulteriormente il morale e la motivazione di chi sta scontando una pena oltre a renderne più difficile la gestione da parte delle guardie”.

“Alla luce della situazione organizzativa e di quanto constatato visivamente constatato – concludono -, la delegazione è uscita profondamente segnata dalla visita e non può che esprimere la massima preoccupazione per il futuro dell’istituto, dei detenuti e di tutti coloro che con grande passione e abnegazione vi lavorano”.