31 Agosto 2023

Lunedi sit-in di protesta al Pecci: “Stop licenziamenti”. Giani: “Avrei evitato tagli drastici al personale”

Lunedi, dopo l'assemblea coi sindacati, i lavoratori del Centro daranno vita alla prima protesta pubblica


Un sit-in di protesta per far “ritirare i licenziamenti” dei due dipendenti del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. È quanto annunciano in una nota la Fp Cgil e Uil Fpl di Prato in riferimento al caso dei due lavoratori licenziati.
La protesta si svolgerà il 4 settembre, alle ore 12.30: prima, spiegano ancora i sindacati, “ci sarà l’assemblea sindacale dei lavoratori per i licenziamenti intimati dalla Fondazione Pecci” e poi il sit-in di protesta. “Non si risana il Pecci sulle spalle dei lavoratori”, lo slogan dei sindacati che fa riferimento ai problemi di bilancio con cui la Fondazione Pecci si è giustificata.
Ieri, intanto, sulla questione era intervenuto anche Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, socio della Fondazione che gestisce il Centro.

“Il Pecci è una struttura importante per la Toscana, è il punto di riferimento per l’arte contemporanea”, che “adesso mostra segni di debolezza e questo non è bello, anche per le maestranze. Sinceramente avrei evitato di arrivare a tagli drastici sul personale, avrei cercato altre misure. Adesso vedremo più approfonditamente cosa succederà”. Commentando la situazione, Giani ha poi ricordato la sua “difesa” della centralità dello spazio pratese: “Qualche anno fa si prefigurava anche per Firenze un centro per la valorizzazione dell’arte contemporanea, al Meccanotessile. Come assessore comunale alla cultura – ha ricordato – proposi di non creare un eccessiva frammentazione e la strada intrapresa fu quella di dare uno spazio a Palazzo Strozzi, concentrando il vero centro per l’arte contemporanea a Prato”.