8 Agosto 2023

Dogaia, rissa tra detenuti a colpi di bastone. Due agenti rimasti feriti

L'episodio di violenza si è verificato nel primo pomeriggio di ieri nel reparto di media sicurezza. La Uilpa Polizia penitenziaria chiede "mezzi e strumenti" per difendersi


Una maxi rissa a colpi di bastoni rudimentali ricavati dalle gambe dei tavoli in dotazione in cella e altri oggetti. E’ quella scoppiata ieri pomeriggio nel carcere della Dogaia tra due bande rivali di detenuti reclusi nel reparto di media sicurezza, dove è attiva la cosiddetta sorveglianza dinamica che prevede che le celle stiano aperte per diverse ore al giorno. A riferirlo è la Uilpa, il sindacato della Polizia penitenziaria, che racconta come lo scontro abbia coinvolto una decina di reclusi, in particolare un gruppo di origine albanese e uno di origine magrebina. Gli operatori della polizia penitenziaria in servizio hanno contrastato a mani nude soggetti molto aggressivi, muniti di armi e oggetti atti a offendere. Due agenti sono rimasti feriti nel tentativo di riportare la calma, rimediando una prognosi di 5 giorni. “Siamo sempre a segnalare la carenza di personale all’interno della struttura, poco il personale in servizio anche nella giornata di ieri, composto soprattutto dai neo agenti giunti in istituto da pochi giorni che hanno iniziato davvero male il loro percorso lavorativo, trovandosi in una situazione davvero brutta e difficile da gestire – dichiara la Uilpa -. Alle istituzioni chiediamo sempre più a gran voce di aprire gli occhi sulla situazione delle carceri italiane e sulla casa circondariale di Prato, un problema non solo per chi ci lavora ma anche per la città. Nessuno strumento per difenderci, nessuno mezzo per poter contrastare certe situazioni. Nonostante le proteste messe in atto in questo ultimo periodo nulla di è ottenuto e nulla è cambiato. Tante belle parole ma zero fatti. Una realtà quella pratese dove manca ormai la figura del funzionario da anni, nonostante in altre realtà questa figura abbondi. Il personale in balia senza avere più un punto di riferimento. Chi deve assumersi le responsabilità lo faccia”.