29 Luglio 2023

Turismo, balzo in avanti del 35% nel primo semestre 2023. Tutto esaurito a luglio e agosto sul Montalbano

A trainare è in particolare il ritorno degli stranieri dopo la pandemia. Gli arrivi dai paesi asiatici, Spagna, Francia, Germania, India e Stati Uniti

Il 2023 promette di essere l’anno del boom del turismo per Prato e provincia. Dopo gli “anni horribiles” della pandemia e un 2022 in ripresa, i primi sei mesi del 2023 fanno registrare un andamento che continua a crescere: più 35,5% per gli arrivi e più 28,9% per le permanenze rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Sono i dati emersi dal monitoraggio effettuato su scala provinciale dall’Ufficio Turismo del Comune di Prato, che rivela che i turisti giunti sul territorio tra gennaio e giugno di quest’anno sono oltre 30mila in più dell’anno scorso.

L’aumento è dovuto soprattutto al ritorno, dopo il periodo pandemico, degli stranieri, che registrano un +84,1% rispetto al 2022. Arrivano soprattutto dai paesi asiatici, al primo posto per numero di arrivi, seguiti da Spagna, Francia, Germania, Messico, India e Stati Uniti. In crescita più contenuta, ma sempre in trend positivo, i flussi nazionali: i turisti italiani che vengono a Prato e provincia arrivano soprattutto dalla Toscana, a seguire da Lombardia, Lazio, Campania, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. Chi viene nel pratese, sia italiano che straniero, resta in media due giorni.

Di pari passo con la crescita del settore turistico nell’area provinciale, che pare dunque un mercato in espansione, va l’aumento delle strutture ricettive: sono 52 in più rispetto al 2022, per un totale di 362 (nel 2012 erano appena 173).

A confermare quanto il 2023 si profili come un anno “d’oro” per il turismo è anche Confcommercio, che per l’area del Montalbano pratese parla di luglio e agosto da record: strutture piene per i due mesi estivi dell’alta stagione a Carmignano e Poggio a Caiano. Chi arriva cerca soprattutto un’autentica esperienza toscana, all’insegna della degustazione di vini e dei paesaggi tipici, ma a trainare sono anche i matrimoni da sogno, soprattutto per gli stranieri provenienti da Stati Uniti, Cina e Regno Unito. Da non trascurare anche il turismo business e quello di chi, complice il fenomeno smart working, sceglie le dolci colline come luogo di lavoro.