Scritte neo-fasciste al memoriale di Valibona, lo sdegno dei comuni di Campi Bisenzio e Calenzano
Il Memoriale di Valibona, fra Calenzano e Prato, è uno dei luoghi simbolo dell'antifascismo e della Resistenza
“Sconcerto e indignazione” sono espressi dalla giunta comunale di Campi Bisenzio sull’atto vandalico al memoriale di Valibona, località tra Prato e Calenzano teatro di una celebre battaglia il 3 gennaio 1944 fra partigiani e reparti nazisti e fascisti repubblichini di Salò. Alcuni escursionisti hanno trovato scritte inneggianti al Duce e contro i partigiani. Era già accaduto a settembre scorso, proprio pochi giorni prima della Festa della Liberazione. Stavolta le scritte, scoperte ieri, sono state dipinte anche sulla porta d’ingresso.
Il Comune di Campi ribadisce in una nota che “l’antifascismo è un valore sacro su cui si fonda la nostra città e la Costituzione su cui ha giurato” e in particolare ricorda che “il Memoriale di Valibona è per tutti noi un luogo sacro dell’Antifascismo e della Resistenza della Piana perché là ha perso la vita l’eroe partigiano campigiano Medaglia d’oro al Valor militare Lanciotto Ballerini”. “Le scritte oltraggiose di stampo neo-fascista – conclude la nota – offendono l’intera comunità e la Repubblica antifascista”.
“Non è un caso che sia stata scelta Valibona per lasciare questi messaggi odiosi – commenta in una sua nota il sindaco di Calenzano Riccardo Prestini – perché il Memoriale è simbolo dei valori della Democrazia e della Resistenza su cui si basa la nostra Costituzione. Evidentemente valori rinnegati e disprezzati da chi commette un atto inaccettabile come questo”.
“Non possiamo – conclude Prestini – definirla una ragazzata o un semplice vandalismo perché qui c’è chiaramente l’intento di sfregiare la nostra storia, rinnegare quel 3 gennaio del 1944, data della prima battaglia della Resistenza in Toscana proprio a Valibona in cui persero la vita Lanciotto Ballerini e Luigi Giuseppe Ventroni e quel 25 aprile, festa della Liberazione dal Nazifascismo che ogni anno andiamo a commemorare al cippo dei caduti, poco lontano. Il Memoriale, caro ai calenzanesi, sarà ripristinato il prima possibile e faremo denuncia alle forze dell’ordine”.
Sull’episodio interviene anche il deputato Emiliano Fossi, segretario regionale del Pd in Toscana: “Ci risiamo. Ci sono persone a cui la democrazia proprio non va giù. Hanno colpito di nuovo il
memoriale di Valibona, luogo simbolo della nostra terra, teatro della prima battaglia della Resistenza in Toscana. Con il partito a livello locale siamo a disposizione per dare una mano a ripristinare questi luoghi preziosi e cancellare quella vernice vigliacca che inneggia al Duce. Quell’onda di libertà che portò fuori dalla guerra e dal fascismo il nostro paese deve essere celebrata con cura ogni giorno anche attraverso i suoi simboli”.
Sulle scritte fasciste al memoriale di Valibona sulla Calvana, si registra in una nota anche la condanna di Elena Aiazzi, segreteria Cgil Firenze e responsabile Cgil nella Piana fiorentina. “Non vanno sottovalutati questi atti gravissimi, tanto più in un territorio come il nostro, che ha pagato un prezzo altissimo agli orrori del nazifascismo – afferma Elena Aiazzi in una nota -. Il memoriale di Valibona è il luogo dove perse la vita l’eroe partigiano Lanciotto Ballerini e rappresenta un luogo simbolo della Piana per l’antifascismo. Purtroppo questi sfregi non sono casi isolati, anzi: episodi analoghi si contano in tutta Italia in questi anni, c’è un clima che non ci piace. Per questo è importante ribadire la difesa dei valori della Resistenza e della Costituzione, rispetto a pericolose nostalgie di una dittatura passata che è costata all’Italia la libertà dei suoi cittadini e migliaia di vite”.