I carabinieri del nucleo investigativo hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, nei confronti di un cittadino albanese di 31 anni, residente a Quarrata. L’uomo è indagato per sequestro di persona a scopo di estorsione, in concorso con altri, in danno di un 25enne pratese, incensurato. Il giovane si è presentato ai carabinieri di Prato la sera del 25 febbraio scorso, molto spaventato, denunciando di essere stato sequestrato, giorni prima, da 4 persone che lo avrebbero bloccato e prelevato alle Fontanelle, caricandolo a bordo di un’auto e tenendolo sequestrato per alcune ore in una località sconosciuta.
I sequestratori lo hanno tenuto in ostaggio in una località collinare appartata, minacciandolo di morte e picchiandolo con alcuni attrezzi, costringendo il 25enne a contattare i familiari, che si sono attivati per fare avere ai malviventi 8.000 euro.
Ottenuta la somma, la vittima del sequestro è stata rilasciata, ma i sequestratori hanno continuato a chiedere altri soldi per un presunto debito complessivo di circa 30.000 euro, che sarebbe maturato in seguito alla sparizione di un pacco contenente droga. La vittima era accusata dai sequestratori di aver ricevuto da uno di loro un involucro – contenente 1 kg di cocaina – destinato ad un’altra persona, poi non più ritrovato nel luogo in cui era stato nascosto.
Successivamente al sequestro uno dei malviventi si sarebbe presentato a casa del giovane, pretendendo la consegna di una ulteriore somma di denaro. La vittima, a quel punto, temendo sia per la propria incolumità che per quella dei propri familiari, si è convinta a denunciare l’accaduto. Le indagini svolte dai carabinieri hanno permesso di ricostruire i fatti ed individuare due degli autori materiali del sequestro, uno dei quali è irreperibile, mentre l’altro, il 31enne di Quattata, con diversi precedenti, è stato portato in carcere. Il fermo è stato convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Pistoia.