Non ci stanno Tommaso Cocci e Alessandro Logli, rispettivamente consigliere provinciale di Prato e consigliere comunale di Cantagallo di Fratelli d’Italia. I due esponenti politici manifestano la propria contrarietà all’ipotesi delle modifiche alla pista ciclopedonale lungo la strada regionale 325 in località Camino nel comune di Vaiano, laddove, a giugno, si è ribaltato un tir contenente gpl. Incidente, per fortuna, senza tragiche conseguenze e che fu oggetto di critiche da parte dei due esponenti di FdI che ancora una volta lamentavano (e lamentano) le condizioni di questa strada che porta nella valle del Bisenzio. Adesso c’è l’ipotesi di trasformazione della pista da ciclopedonale a biciclette a mano e la sostituzione dei paletti in ferro (parte dei quali divelti dall’incidente di giugno) con altri di tipo flessibile.
“Spero che questa ultima notizia sia uno scherzo – dice Tommaso Cocci – è surreale e utopistico pensare che i ciclisti scendano dalla loro bici ed in quel tratto conducano il loro mezzo a mano. Questa soluzione non prevede nemmeno un allargamento della carreggiata, l’unica soluzione che sarebbe stata utile. Ma queste idee scaturiscono dal caldo di questi giorni o davvero pensano di poterle mettere in pratica?”.
Anche il consigliere comunale di Cantagallo Logli va all’attacco. “Da sempre contrario a quanto stato fatto – tuona – Soldi spesi per non risolvere nulla. Poi c’è la questione del ponte di collegamento: i lavori sono stati abbandonati e i soldi finiti e c’è bisogno di fare un nuovo bando”. Cocci e Logli sostengono che viene realizzata una pista che non va da nessuna parte e per farla si chiude una strada, quella che da Camino consente di andare verso Vaiano. “Inoltre – spiegano i due consiglieri di FdI – si mette un semaforo che ogni tot minuti diventa rosso con le lunghe file di mezzi che chi percorre la strada conosce bene, si restringe la carreggiata, si mette il limite orario dei 30 km come avviene nei centri storici e il tutto per far spingere la bici a mano. Ecco come vengono spesi i soldi pubblici”.